Eppure i documenti parlano chiaro: quasi 10.000 euro per la spedizione di un opuscolo che non riporta neanche il simbolo del comune di Ascoli Piceno.
Castelli ci sorprende ancora: da quanto emerso dai documenti comunali (det N. 1507 del 06/10/2011), verrà realizzato un nuovo periodico mensile, per il quale l’impegno di spesa per la sola impostazione grafica e realizzazione del layout costerà ben 5.000 euro! La propaganda a spese dei cittadini diventerà consuetudine, speriamo almeno su carta riciclata.
Ma cosa dirà Castelli? Avrà il coraggio di dire la verità? La risposta è evidente, si racconta solo quello che fa comodo e non ciò che è scomodo da raccontare. Si ricorderà degli impegni presi e non rispettati come sulla questione Saba? Luglio è alle porte, e l’amministrazione tace, o aprirà bocca a ridosso della scadenza per non creare dibattito, per fare tutto senza l’ascolto dei cittadini e dell’opposizione? Ricorderà ai cittadini che tutte le inaugurazioni alle quali è presente sono frutto di vecchie amministrazioni? Il recupero del forte Malatesta iniziò addirittura con la giunta Allevi, i parcheggi in viale Colombo furono approvati nella giunta Celani, e dovevano essere addirittura con le strisce bianche, per non parlare del contratto con il cemento, di cui tanto si vanta. Evidentemente Castelli era interessato ad altre vicende piuttosto che quelle ascolane.
Chi pagherà i costi di stampa? Chi quelli di spedizione? Ancora una volta saremo noi cittadini a dover pagare i vizi dell’imperatore cittadino, che da buon affabulatore Berlusconi ci racconterà una storia diversa dalla realtà dove i servizi, gli spazi cittadini e le difficoltà che ognuno di noi incontra passano inosservati nel nome dell’apparire lasciando Ascoli Piceno e la sua terra ad un triste futuro fatto di precarietà sociale e lavorativa.
I giovani ascolani hanno bisogni di risposte concrete, sono stufi della politica che pensa ai singoli e non alla collettività, alla politica che pensa a costruire palazzi e rotatorie piuttosto che di impegnarsi nel costruire un futuro di verso per la generazione “mille euro” proponendo un progetto di sviluppo cittadino che si leghi con quello territoriale, ma ad Ascoli tutto tace nel nome del giornale mensile di propaganda.