Il giudizio è sotto gli occhi di tutti: grazie alle tre rotatorie, Monticelli è oramai definitivamente divisa in due grandi tronconi, e per attraversare l’asse centrale (quando non ci sono i sottopassi, ridotti in condizioni pessime) bisogna sperare nell’educazione degli automobilisti.
Capisco la volontà di chi, con spirito imprenditoriale vuol fare pubblicità alla propria ditta prendendo in gestione alcuni spazi cittadini che il Comune non vuole gestire (visto che mantenere una rotonda non penso abbia dei costi esorbitanti), ma ritengo che una installazione come quella che troviamo oggi è eccessiva sia dal punto di vista del decoro, sia dal punto di vista della visibilità del flusso veicolare nella rotonda.
Eppure non molto tempo fa l’assessore ai lavori pubblici Gianni Silvestri dichiarava che le 2 rotatorie a Monticelli sarebbero state ispirate alla caduta del muro di Berlino (e non è uno scherzo). Le bugie hanno le gambe corte infatti oggi invece la realtà, purtroppo, è ben diversa
Quella rotonda è inserita all'interno del contratto di quartiere ma è stata finanziata dalla Fondazione Carisap con più di 200.000 euro (e verrebbe da chiedersi da quando una Fondazione finanzia rotonde), lo stesso contratto che non molto tempo fa ho definito come un bluff date che si cerca di vendere per oro ciò che oro non è: vengono esaltati piccoli lavori (quelli più importanti come gli alloggi popolari sono finanziati dalla regione) cercando di nascondere sotto il tappeto le grandi colate di cemento che riempiranno in particolare l’ultima grande area verde di Monticelli cioè quella davanti l’ospedale. Il tutto con un cartello di benvenuto: la rotonda infatti porta il simbolo di coloro che andranno a costruire proprio nella zona sopracitata.
Chi fa paragoni con quelle presenti a Civitanova, fa un errore di valutazione molto grande: mentre le rotonde in questione con le grandi installazioni si trovano fuori dal centro abitato, nel caso di Ascoli si trova nel quartiere più popoloso e trafficato della città.
Si poteva fare diversamente? Sì: bastava mettere delle regole riguardanti l’impatto e la dimensione di ciò che veniva messo nella rotonda. E qui c’è l’ennesima dimostrazione del fallimento e dell’incapacità della classe amministrativa ascolana: la politica deve controllare gli eventi a favore del bene comune e dei cittadini, doveva quindi essere capace di controllare anticipatamente quanto veniva realizzato. E la rotonda è solo uno dei tanti errori commessi da questa amministrazione: come non ricordare anche il “comparto Firenze” dove al posto del verde c’è un enorme palazzo, parcheggi in via Colombo dietro il tribunale che dovevano essere con le strisce bianche, la mancanza di progettualità della pista ciclabile, il fallimento nel caso Manuli.. la lista è davvero lunga.
Spero inoltre che le sponsorizzazioni non vengano prese come modus operandi, vista l’ultima trovata del giornalino informativo che arriverà nelle nostre case. Anche qui, ci si nasconde dietro le sponsorizzazioni ma non viene detto che la spedizione di quegli opuscoli propagandistici ci è costata 10.000 euro.