E così, dopo la "rotatoria-pizza", che tra gli sguardi sbigottiti di tutti (specialmente degli operai che facevano il turno di mattina...) sorse in una notte, siamo qui a ringraziare chissà quale divinità per la discesa, davanti a Villa san Giuseppe, del "Totem Gabrielli".
Sorprendenti sono i toni entusiastici con il quale il sindaco Castelli dice di aver risparmiato sull' "abbellimento" della città attraverso il contratto di sponsorizzazione per queste opere.
Noi sappiamo bene che in quel punto e davanti all'ospedale (dove si trova l'altra rotatoria sponsorizzata) si concentra una enorme quantità di traffico: è quindi una pubblicità enorme ad un gruppo che, da oltre un quarto di secolo, detiene il monopolio della distribuzione alimentare in questa città a cominciare da Monticelli.
E guarda caso proprio adesso hanno deciso di spostare il punto vendita nella zona tra le due rotonde (sarà un caso?) e dove avverrà la più grande colata di cemento "privato" prevista dal tanto acclamato contratto di quartiere. Ecco come si alzano le mani sulla città. Tutto mascherato da un risparmio da parte dell'Arengo sulla gestione del verde pubblico.
Vogliamo quindi ribadire la nostra lotta per i beni comuni. Quello che dovrebbe essere l'ingresso alla città adesso è diventato l'ingresso all'ennesimo centro commerciale ed è stato regalato a chi di sicuro non aveva bisogno di pubblicità. Regalato, perchè quei 70 mila euro ci sembrano davvero pochini in cambio dell'enorme visibilità.
Allora vogliamo consigliare al sindaco e alla giunta di essere più attenti per le prossime "sponsorizzazioni" (se ce ne saranno) e a porre dei vincoli di impatto ambientale e visivi al fine di fare il bene della città e non quello di pochi.
Chiediamo pertanto, la rimozione del totem verde per un rispetto del patrimonio comune delle cittadine e dei cittadini: quel verde pubblico e quel decoro urbano che ormai a Monticelli, grazie al contratto di quartiere e alle passate numerose varianti sono limitati all'osso. E anche per evitare che questo spiacevole inconveniente si tramuti in un pericoloso "precedente", che aiuti a sdoganare altri scempi simili.