Sciopero generale, appuntamento il 6 settembre

Sciopero generale, appuntamento il 6 settembre

Aderiscono anche i Giovani Pd di Ascoli

Intanto arriva l'adesione anche da parte dei Giovani PD. «Il dato nazionale è netto, la disoccupazione giovanile è aumentata al 29.6% e più si scende al sud più questa cifra aumenta - fanno sapere in un comunicato - La provincia ed il comune di Ascoli hanno assessorati alle politiche giovanili pressoché immobili, non registriamo  purtroppo alcun atto pratico per migliorare la condizione di noi giovani, la grande energia del Piceno che verrà. Serve creare lavoro moltiplicando le opportunità con serie politiche di sviluppo che promuovano i settori più innovativi con investimenti mirati sulla ricerca consci che non si può aspettare il polo tecnologico della Carbon per parlare di ricerca nel Piceno.

E se il 30 % dei giovani è senza lavoro, gli altri non navigano nell’oro. Sempre più spesso sono occupati con contratti privi delle tutele e dei diritti fondamentali, ed in questa manovra con l’articolo 8 il governo delle ingiustizie vuole eliminare di fatto la contrattazione nazionale. Siamo vittime di una manovra che in puro stile berlusconiano taglia a suon di slogan risorse fondamentali per  piccoli comuni,  i quali già da tempo grazie alla scure di Tremonti, vivono in agonia.
Ancora una volta, la crisi si scarica sul lavoro, sui più deboli, sulle prospettive di futuro dei giovani e sulla speranza di vita degli anziani, i costi di una crisi che ha la sua origine nella speculazione perversa dell'economia, nella rapacità dei più forti, la cui ricchezza è sempre più sganciata da ogni idea di responsabilità sociale. Non vogliamo più essere spettatori del de profundis della nostra Italia e soprattutto del Piceno. Siamo stufi di aspettare causa incapacità altrui che si torni a sorridere soprattutto dopo le tante promesse di gran tour ministeriali in tempi di elezioni. Ci sono giovani di cui il mondo del lavoro e la politica non possono fare almeno, basti vedere i movimenti studenteschi, le piazze, ed il vento europeo di rivolta all’autoreferenzialità della politica che non riesce a dare una risposta all’altezza della gravità della situazione.

Chiediamo ai giovani lavoratori, precari, studenti e disoccupati di non restare indifferenti dinanzi alla distruzione dei diritti, del futuro e del sorriso. Il 6 settembre, non si sciopera per un ricatto, si scende in piazza per dire basta a questa politica che lascia depenalizzato il falso in bilancio ed allo stesso tempo ruba i nostri giorni migliori».