Abolire le Province? Sbagliato per Rifondazione Comunista

Abolire le Province? Sbagliato per Rifondazione Comunista

La spesa delle Province nel 2010 è 12 miliardi di euro, quella pubblica complessiva 872,5 miliardi

Ma i cittadini lo sanno quanto costano le Province e cosa fanno?
La spesa delle Province nel 2010 è pari a 12 miliardi di euro a fronte del totale della spesa pubblica italiana (Stato, Regioni, Province e Comuni) che è complessivamente di 872,5 miliardi di euro. Quindi le Province costano solo l’1,5% circa del totale (fonte: Ministero dell’Economia).

Ma a cosa servono questi 12 miliardi?

11miliardi 887 milioni sono spesi per:
1) Viabilità: gestione e manutenzione di 125.000 Km di strade provinciali (84% della rete stradale nazionale);
2) Tutela ambientale: difesa del suolo, prevenzione calamità, tutela risorse idriche, smaltimento dei rifiuti;
3) Scuola pubblica: gestione e manutenzione di 5000 edifici scolastici e 2600 palestre per un totale di 120.000 classi al servizio di 2.500.000 studenti di istituti tecnici e medie inferiori;
4) Servizi per il mercato del lavoro: servizi di collocamento in 854 Centri per l’impiego, cui si rivolgono in media ogni anno 3.000.000 di persone in cerca di lavoro;
5) Pianificazione territoriale: controllo e approvazione dei Piani Regolatori Comunali e redazione di Piani Territoriali di Coordinamento;
6) Servizi sociali;
7) Promozione della cultura, sport, e turismo.

113 milioni di euro sono i costi degli Amministratori provinciali (i cosiddetti “politici”): circa l’1,7% del costo complessivo della politica in Italia (Parlamento, Ministri, Regioni, Province e Comuni), che è pari a 6,5 miliardi di euro (fonte: bilancio preventivo dello Stato 2011). Ciò è dovuto principalmente al fatto che i consiglieri provinciali, come quelli comunali, percepiscono gettoni di presenza di scarsa entità a fronte delle laute indennità corrisposte a quelli regionali e dei parlamentari.
Inoltre nei costi della politica, a mio avviso, vanno aggiunti 2,5 miliardi di euro che sono i costi di oltre 7000 enti strumentali (Consorzi, Aziende, Società) che di fatto impropriamente esercitano funzioni tipiche di Province e Comuni. I famosi “carrozzoni” dove vengono collocati i politici “senza poltrona”: questi sì dovrebbero essere immediatamente aboliti, ma di questo nessuno parla!
Abolire le Province porterebbe a dei risparmi sui costi della politica, ma non ai costi dei servizi che le  Province erogano (scuole, strade, ecc…), perché questi dovrebbero essere svolti comunque da qualcuno, magari affidandoli alle Regioni che a loro volta dovrebbero aprire delle sedi distaccate nei territori per una migliore operatività. Una riduzione delle Province è invece opportuna magari abolendo quelle delle aree metropolitane e fissando un tetto minimo degli abitanti, ma dal dopoguerra ad oggi si è fatto esattamente l’opposto: si è passati da 70 province a 107.
Non voglio vestire i panni del paladino difensore delle Province, dato che sono un semplice consigliere di minoranza che percepisce un compenso (così come gli altri consiglieri) di 36,00 euro lordi per ogni partecipazione a consigli o commissioni, però vorrei invitare tutti a riflettere sia sulle proposte spesso demagogiche che provengono sia dai partiti maggiori che da quelle forze che alimentano “l’antipolitica”.
Insomma: meno demagogia, meno retorica e più capacità di affrontare il problema con  razionalità, è chiedere troppo?