Il futuro dell'Europa nella Green economy

Il futuro dell'Europa nella Green economy

Bruxelles - Nove  miliardi di euro a disposizione delle PMI, la crisi Greca, la sincronizzazione dei patti di stabilità,il problema Cina, il recupero in Italia della disoccupazione, lo sviluppo della green economy in Europa, sono solo alcuni dei temi che sono stati approfonditi, in questi giorni, da un gruppo di giornalisti italiani  in visita a Bruxelles presso la Commissione Europea grazie ad un seminario promosso dal settore Media e Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione.
Il coinvolgimento partecipativo  si  è reso necessario  per migliorare la comunicazione di ciò che avviene presso le Istituzioni Europee spesso mancante sui media italiani.
Incoraggiare la partecipazione degli europei ad una migliore governance specialmente verso una economia verde questo l’orientamento  strategico della Commissione che ci è stato presentato tra i primi argomenti, da Pia Bucella della Direzione generale Ambiente,nel corso di questo seminario. Da uno studio della Commissione, ci dice la direttrice del settore Natura biodiversità e utilizzo del suolo, “nel 2050 avremo bisogno di due pianeti Terra per soddisfare i bisogni alimentari di nove miliardi  di persone”. Vi saranno Paesi come la Cina e l’India che consumeranno quello che attualmente si consuma in Europa. Obiettivo primario della Commissione è, entro il 2020, rafforzare in Europa l’impegno per fermare la perdita della biodiversità a livello mondiale. Questa strategia si basa su  obiettivi come  la conservazione della natura con la designazione di siti denominati “Natura 2000” per la difesa del suolo. A questo proposito la Bucella ha riferito che la Corte Europea di Lussemburgo,di recente, ha accolto il ricorso della regione Puglia che aveva vietato ad un consorzio di imprenditori di installare pale eoliche su un territorio valutato come “Natura 2000”. Altro obiettivo è mantenere e ripristinare gli ecosistemi ed entro il prossimo anno la Commissione elaborerà una specifica strategia per l’agricoltura e le foreste garantendo incentivi ai proprietari dei terreni per  impedire quindi la deforestazione. Per la pesca è assolutamente necessario fermare l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche ed è quindi necessario che le attività di pesca non abbiano un impatto negativo sull’ambiente marino.
A settembre vi sarà una nuova politica della pesca  che coinvolgerà l’Italia, la Francia,la Spagna ed il Portogallo con sensibili restrizioni per la pesca e  l’attivazione di un fondo per coloro che abbandoneranno questa attività in quanto “occorre ridurre la quantità del pescato. I mari si stanno impoverendo”.  
Si è parlato anche di nuovi posti di lavoro. Investendo in energie rinnovabili possiamo creare oltre 300.000 posti di lavoro altri ne verranno dalla espansione delle infrastrutture e per il trasporto di energia entro il 2020 che daranno lavoro ad oltre un milione e mezzo di persone. L’allestimento di turbine eoliche  daranno luogo alla riduzione della bolletta energetica  visto che l’anno scorso l’Europa ha speso 70 miliardi di dollari per l’importazione di energia.
Altro fattore importante è quello dei trasporti, i veicoli elettrici devono raggiungere una maggiore commercializzazione ed occorre installare stazioni di rifornimento in Europa per ridurre le emissioni entro il 2030 di almeno il 40%. Può sembrare un obiettivo ambizioso ma come afferma Connie Hedegaard, Commissario europeo per l’azione sul clima “se adotteremo,tutti insieme, una strategia volta ad abbassare le emissioni di carbonio  entro il 2050 l’Europa avrà una società più pulita ma anche più verde e più ricca”.

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