Infatti se da un lato si comprende la necessità di un riordino del sistema sanitario e di ottimizzare il livello organizzativo della sanità marchigiana a fronte dei numerosi e sostanziali tagli che il governo di centro destra targato Berlusconi in questi anni ha prodotto sulla sanità pubblica, davvero non si comprende la decisione di dividere il territorio montano che produrrà solo disfunzione ai servizi per i cittadini determinando un gravoso aumento dei costi e un alto livello di mobilità passiva.
Infatti tutti i servizi territoriali, di prevenzione, e amministrativi dovranno essere duplicati, la mobilità passiva da una zona all'altra inevitabilmente aumenterà, i cittadini di molti comuni saranno costretti a recarsi in sedi diverse e più lontane, e quindi riteniamo che questi ulteriori fattori di criticità determineranno delle ripercussioni fortemente negative nei confronti dell'intero territorio della Provincia di Ascoli Piceno già duramente provato dalla improduttiva divisione della provincia.
Il PD della Provincia di Ascoli Piceno non condivide questa scelta politica e nei prossimi giorni svilupperà una serie di iniziative politiche affinchè tale decisione possa essere modificata, così come non ci convince la riduzione dei distretti sanitari e degli ambiti sociali, soprattutto in quei territtori che già in passato si sono fatti carico di chiusure di ospedali o vendite di patrimoni per metterli a disposizione della sanità regionale.
Non comprendiamo oltremodo il fragoroso silenzio, del sindaco di Ascoli Piceno che in qualità di presidente della conferenza dei sindaci avrebbe dovuto sviluppare un confronto di merito su decisioni politiche che oggi suonano come l'ennesima penalizzazione per tutto il territorio».