Rischio chiusura per lo Sportello handicap di Ascoli

Rischio chiusura per lo Sportello handicap di Ascoli

«Non può più operare perché non ci sono più soldi nelle sue casse. Non lasciarlo morire»

«Questo progetto - prosegue Natali - la cui realizzazione è stata finanziata nel 2008 da un fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e dall'Associazione “La Meridiana Onlus” con gli aiuti (come il pagamento delle borse-lavoro) da parte anche della Provincia e del Comune di Ascoli, dopo un triennio che, a detta di tutti i fruitori, ha aiutato in modo sostanziale i portatori di handicap, oggi non può più operare perché non ci sono più soldi nelle sue casse. L'associazione “la Meridiana” si è offerta di mettere ancora il suo contributo, ma non basta. Ci vuole di più, altrimenti un servizio che per molti utenti era divenuto indispensabile non potrà più essere reso. Basta dare un'occhiata ai report che La Meridiana mette a disposizione di chiunque per capire che dal 2008 al 2010 è stato fatto molto, sia dal punto di vista informativo che operativo. Sono stati garantiti i trasporti sociali per cicli di terapia grazie a dei furgoni attrezzati dell'Associazione, all'utilizzo di auto di proprietà dell'Associazione stessa e grazie al supporto di numerosi volontari. Epperò è di tutta evidenza che senza i fondi in cassa non è possibile rendere un servizio come questo, basti solo pensare al costo della benzina.
E' necessario garantire nuovamente le borse-lavoro che hanno consentito ai due operatori disabili di lavorare in questi tre anni come pure all'autista del furgone attrezzato al trasporto dei disabili di assistenza di operare con un contratto di Co.Co.Pro. Il mio è un appello, non solo politico, al buonsenso di tutti: un servizio di questo tipo non può essere lasciato morire. Non si possono lasciare soli moltissimi portatori di handicap, molti dei quali senza la possibilità economica di garantirsi le cure necessarie per vivere serenamente, e non possono essere privati di uno sportello di pubblica informazione, con il rischio poi di dover peregrinare da un ufficio sanitario all'altro. Auspico, come membro delle istituzioni cittadine e regionali, che si possa arrivare a trovare i tempi brevi  una soluzione. Di possibili strade economiche ce ne sono molte, basta avere un po' di senso di responsabilità».