Turismo nel Piceno: scarso contributo di Comune e Provincia

Turismo nel Piceno: scarso contributo di Comune e Provincia

«Nella capacità della nostra politica di pensare ad ampio respiro»

Appare agli occhi lo scarso contributo dato in questo senso dalle amministrazioni comunale e provinciale, non tanto nell'organizzazione di questo o quest'altro evento (alcuni innegabilmente interessanti, vedasi la mostra "Paesaggi d'Italia") ma nella capacità della nostra politica di pensare “ad ampio respiro”.
Elenchiamo alcune questioni sulle quali ci piacerebbe  porre l’attenzione, dato che anche in questo senso gli spazi di confronto politico sono inesistenti.
Gli eventi promossi (mostre, spettacoli, eventi) possono essere un volano di attrazione solo se inseriti in una rete di proposte che "marciano" insieme e rendono la città appetibile per i mercati anche più lontani: il Comune o la Provincia si stanno muovendo per formare questa rete, coinvolgendo, e in che modo,  i professionisti e le associazioni di categoria?
L'Amministrazione possiede dati misurabili e confrontabili sulla ricettività delle strutture alberghiere e di ristorazione? Quanto risentono le aziende di iniziative-opportunità, anche grandi, come il Fritto Misto, ad esempio, o la stessa Quintana? Avere dati oggettivi in questo senso significa calibrare meglio la proposta nei tempi e nei luoghi, e non è un impegno gravoso in termini economici. Non ci basta leggere le dichiarazioni entusiaste del Sindaco su "piazze affollate di turisti che girano per la città". Sono valutazioni positive, ma del passante; dall'Amministrazione vorremmo dati tecnici più precisi, cifre più concrete della misurazione "a occhio".
Quanta energia impiega l'Amministrazione per una verifica anche degli eventi "strutturali"  della nostra proposta turistica? Cosa si può fare, ad esempio, per ridare slancio e attrattiva al mercatino dell'antiquariato che ci risulta abbia perso smalto rispetto alle capacità attrattive dei primi anni di vita?
Soprattutto crediamo che una buona amministrazione del turismo di un territorio passi dalla chiara divisione di ruoli dei vari attori in campo: non giova alla città la confusione sul "chi fa che cosa" tra Proloco, associazioni culturali senza scopo di lucro da una parte e operatori economici del settore dall'altro. Su questa commistione è necessario che il Comune e la Provincia svolgano un importante ruolo di coordinamento e controllo, evitando che si affermi una sorta di abusivismo che non solo viene a ledere le regole della concorrenza, ma mina inevitabilmente la qualità dell'offerta e della "vendita" del nostro territorio che invece può essere altamente competitiva se adeguatamente governata. Si tratta di trasparenza, innazitutto, ma anche di lungimiranza e di capacità di regolamentare e guidare occasioni di crescita importanti per il bene di tutti.
Se l'Amministrazione non ha questa capacità di visione di insieme e di ampio respiro, la stessa partecipazione della Provincia all'Expo 2015 di Milano rischia di essere un buco nell'acqua. Con quali criteri, con quali professionalità, con quale "mission" si aprirà lo stand della Provincia e andremo a promuovere il nostro territorio a tutto il mondo? Saremo molto felici di essere smentiti dai fatti: per come sono andate le cose finora in questo settore temiamo che le Amministrazioni di centrodestra possano confondere un'esposizione internazionale con una fiera rionale o una mera distribuzione di volantini e amene cartoline della nostra bella terra.