Guerra in Libia, mozione di Rifondazione in Consiglio

Guerra in Libia, mozione di Rifondazione in Consiglio

«Chiediamo alla Provincia che si faccia portavoce nei confronti del Governo nazionale»

«È in corso contro la Libia una vera e propria guerra condotta dalla Nato, dagli Usa e da potenze ex coloniali fra cui l’Italia che, con il pretesto di difendere i diritti umani della popolazione civile, ha come obiettivo principale il controllo delle risorse energetiche, in primis il petrolio - dichiarano i consiglieri Rossi e Binari - L’ intervento militare va abbondantemente oltre il mandato della risoluzione dell’ONU, non può avere finalità umanitarie, come dimostra il numero dei morti civili in rapida ascesa, ma rappresenta un tentativo di ricolonizzazione e occupazione che contrasta con la carta delle Nazioni Unite e con l’articolo 11 della nostra Costituzione, inoltre rappresenta l’ennesima tragedia imposta a quel popolo ed allontana la prospettiva di una Libia unita, indipendente, repubblicana e democratica.
Dall’altra parte ribadiamo la nostra netta condanna del regime dispotico di Gheddafi che ha sempre calpestato diritti umani e democrazia, così come ribadiamo la netta condanna e le gravi complicità che hanno caratterizzato la relazione tra il governo italiano e quel regime a cui era stato affidata la repressione e il contenimento manu militari dei profughi e degli immigrati.
Condanniamo se e senza ma i bombardamenti in atto sulla Libia condotti da alcune Potenze occidentali con la complicità dell'Italia e chiediamo che sia interdetto l’uso delle basi collocate sul nostro territorio dalle quali parte l’azione militare
Chiediamo alla Provincia che si faccia portavoce nei confronti del Governo Nazionale per sostenere la richiesta del ritiro immediato dell'Italia dalla coalizione “dei volenterosi”, la contrarietà all'utilizzo del territorio italiano come supporto agli eserciti in guerra e il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione italiana (“L'Italia ripudia la guerra”);
Chiediamo inoltre che il Presidente intraprenda una iniziativa coordinata con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace affinché sia assunta da Comuni, Province e Regioni, unitamente con la società civile e il mondo dell’associazionismo, una immediata mobilitazione per la pace e contro la guerra, per l’immediato cessate il fuoco e il sostegno ai profughi e alle vittime del conflitto».