Libia, nuova strategia dell'Unione Europea

Libia, nuova strategia dell'Unione Europea

Giovedì 14 aprile a Il Cairo una riunione congiunta con la Lega Araba

Moderati dal responsabile dell’Area Internazionale dell’ANSA,Stefano Polli,sono intervenuti Alfredo Mantica sottosegretario agli Affari Esteri,Antonio Badini già ambasciatore d’Italia ad Algeri e Il Cairo,Lucio Battistotti direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.  
Prendendo per primo la parola il senatore Mantica ha detto:”Il vero obiettivo dell’azione in Libia è prettamente politico.Bisogna arrivare ad una mediazione con Gheddafi,il quale deve prendere atto che il suo regime non è più accettato dall’intero consesso internazionale,per questo – ha continuato Mantica- il compito degli aerei della Nato è di azzerare la capacità aerea libica per ridurre la capacità del regime di fermare la rivolta”. Mantica ha anche dichiarato che secondo gli accordi presi in sede internazionale “uno sbarco breve di truppe della coalizione sarebbe ammesso”. Nel corso dell’ intervento è emerso che in Libia non esiste anagrafe per cui “non sanno quanti sono”ora è arretrato come lo Yemen, quindi   la comunità internazionale preme per una transizione e vagheggia un governo come a Tunisi.
Anche l’ambasciatore Badini ha affermato che “la grande sfida dell’Occidente è sostenere questo movimento di rivolta nel mondo arabo. Il contrasto con la Francia è strategico per evitare fughe in avanti. Solo il controllo Nato ed il rispetto del diritto internazionale possono evitare accelerazioni e quindi spaccature nel mondo arabo”.La Turchia si è offerta per una mediazione tra  arabi ed occidentali. Se si perde questo passaggio lo stallo militare sarà insuperabile e si avrà un conflitto di civiltà.
E mentre a Roma si discute di relazioni internazionali, l’Unione Europea ha organizzato per giovedì 14 aprile a Il Cairo una riunione congiunta con la Lega Araba per parlare sul futuro della Libia.Alla conferenza prenderanno parte il segretario dell’ONU Ban Ki Moon, il capo della diplomazia UE Catherine Ashton , il presidente della commissione dell’Unione Africana. Nell’occasione la Ashton ha dichiarato che la UE è disponibile ad una missione militare di appoggio umanitario in Libia, in particolare a Misurata dove i 300 mila abitanti sono allo stremo dopo un assedio di oltre 40 giorni. Il piano B della Nato consentirebbe agli alleati di dispiegare in Libia,“forze di terra”di interposizione  per accompagnare la transizione  come ventilato dal senatore Mantica .
Ed è giunta notizia che la Cina è il primo paese al mondo che ha acquistato dagli insorti libici dopo lo scoppio della guerra, 80.000 tonnellate di petrolio che sono state caricate su un cargo liberiano che sta navigando alla volta della Cina che ha grande necessità di greggio.
Secondo indiscrezioni il governo cinese avrebbe pagato oltre 110 milioni di dollari  al Consiglio nazionale transitorio su un conto corrente di una banca del Qatar dal cui stato sembra anche che provengano le armi utilizzate dai ribelli libici.

Argomenti