Ci si chiede di agire sulla manovra di bilancio (già fortemente penalizzata dai precedenti tagli, che ammontano a 180 milioni di euro su 220 di trasferimenti statali), di aumentare l’Irpef, l’Irap, il prezzo della benzina. Questo vuol dire penalizzare tutti i cittadini, a partire dalle imprese, fino ai privati e, soprattutto, alle fasce più deboli. La determinazione del presidente Spacca a cercare la strada del dialogo con la presidenza del Consiglio dei ministri, cui è stato chiesto un incontro in tempi brevissimi, dimostra l’altissimo senso di responsabilità di questa Giunta regionale, che sceglie, prima di tutto, lo stile del confronto interistituzionale per la composizione dei problemi.
Per lo stesso senso di responsabilità, però, il presidente e la Giunta regionale sono impegnati a tutelare i diritti della comunità, per garantire i principi costituzionali di solidarietà ed equità di trattamento e, in questo senso, procederanno se il confronto non dovesse avere gli esiti sperati.
Non è possibile che, proprio mentre celebriamo l’Unità d’Italia, si assista a una così grave ingiustizia: all’interno dello stesso decreto, per far fronte ad analoghi eventi calamitosi, regioni come il Veneto vedono riconoscersi ulteriori 60 milioni di euro, oltre ai 300 precedentemente stanziati e a territori come il nostro si chiede invece di provvedere da soli. A 150 anni dall’Unità d’Italia credo sia lecito auspicare che certi errori del passato non si compiano più, che il Nord e il resto del Paese non debbano più viaggiare a due velocità, l’una spesso a spese dell’altra.
Per questo rivolgo un appello ai politici e agli amministratori seri e responsabili, soprattutto a quelli del centro destra marchigiano, perché si adoperino anch’essi insieme con noi, presso il Governo centrale, per sostenere le Marche con quelle risorse già indicate e quantificate dal presidente Spacca, che saranno necessarie almeno per i primi interventi di urgenza”.