Considerato che nel pieno della crisi economica è ingiustificabile e immorale sperperare i soldi dei cittadini, chiediamo di accorpare la data del 15 maggio, proposta per le elezioni amministrative, con quella dei referendum, questa cifra risparmiata consentirebbe di intervenire subito a favore delle zone alluvionate delle Marche.
Nello stesso tempo si darebbe una risposta seria al milione e quattrocentomila cittadini che hanno richiesto i referendum contro la privatizzazione dell’acqua, facendone una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune, concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Visto che la decisione del Governo dovrebbe arrivare verso la fine di questa settimana abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Provinciale di inserire questo punto nell’ordine del giorno di domani 10 marzo attraverso un’integrazione urgente dello stesso.
Chiediamo al Consiglio Provinciale di fare propria questa richiesta (peraltro fortemente sostenuta dalla Regione Marche) ed inviarla al Prefetto di Ascoli Piceno, al Governo ed ai Presidenti del Senato e della Camera.