La scelta della chiusura, inoltre, va nel senso del tutto contrario a quello di una politica attenta al territorio ed ai suoi innumerevoli problemi: non si è minimamente tenuto conto del destino dei lavoratori dell'ente e si è liquidata con sufficienza la possibilità di ripensare la Piceno Sviluppo come agenzia di rilancio industriale ed economico di questo territorio che ha bisogno come il pane di nuove strade, nuovi progetti per riprendere fiato rispetto ad un'economia ridotta al lumicino. E in questo campo, l'Ente ha dato prova più volte, nel corso degli anni, di essere una risorsa per il Piceno.
La ricollocazione dei dipendenti in altri ruoli amministrativi, l'utilizzo di risorse ed energie per il rilancio economico del territorio sono problemi che non sembrano toccare l'Amministrazione Provinciale e sono l'ennesimo atto di disattenzione e incuria di un governo di centrodestra che sciaguratamente amministra per la prima volta il Piceno. Sarà nostro impegno fare sì che sia anche l'ultima.
In situazioni come questa, la nuova credibilità che le forze politiche locali di centrosinistra stanno acquistando in seno alla Regione può essere un baluardo di difesa che tuttavia deve affrontare anch'esso tutte le difficoltà derivanti dalla politica di tagli indiscriminati di Tremonti.
Il Partito Democratico della città di Ascoli Piceno vuole fare, per quel che può, la sua parte per non abbandonare i lavoratori e il territorio alla deriva nella quale le amministrazioni cittadina e provinciale di centrodestra rischiano di farli precipitare.