Ora l’atto formale è stato inviato al Ministero dello Sviluppo economico – Dipartimento per l’energia.
“La posizione della Regione Marche sulla centrale Turbogas di Corinaldo, come più volte sottolineato, è sempre stata ferma e decisa – spiega il presidente Gian Mario Spacca – La centrale non è compatibile con le previsioni della nostra programmazione che promuove una politica basata sul risparmio energetico, l’uso delle fonti rinnovabili, la produzione e distribuzione di energia elettrica e termica da piccoli e medi impianti di cogenerazione e soprattutto punta allo sviluppo turistico sulla valorizzazione di un asset fondamentale come il paesaggio collinare. La forza dell’atto approvato oggi sta proprio nella ferma convinzione che la vocazione del territorio non è conciliabile con un progetto industriale come quello rappresentato dalla Turbogas a Corinaldo e che quindi il perdurare della situazione di incertezza rischia di danneggiare il territorio stesso dal punto di vista degli investimenti economici, per un calo del valore di mercato degli immobili, per gli effetti sull'agricoltura di qualità ma, soprattutto, in chiave turistica e ricettiva”.
La “non intesa” giunge dopo la richiesta nell’ottobre 2009 da parte della società Edison SpA, titolare della Turbogas, allo stesso Ministero, di autorizzazione alla costruzione di una centrale a ciclo combinato, alimentata a gas metano della potenza di 870 MWe, da impiantare nell’area industriale Zipa di Corinaldo, il cui progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un metanodotto di collegamento di 10 km. e di un elettrodotto aereo di circa 17 km.: opere che, oltre al territorio di Corinaldo, interesserebbero anche quello dei Comuni di Mondavio, Monte Porzio, Monterado, Orciano di Pesaro, S. Giorgio di Pesaro, Piagge, Cartoceto e Fano.