È quanto ribadisce l’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, dopo le considerazioni emerse nella conferenza stampa odierna, promossa dal Comitato cittadino “Salviamo il Santa Croce a Fano”, alla quale hanno partecipato rappresentati delle forze politiche di maggioranza e opposizione. “Il processo che sta portando alla struttura ospedaliera unica tra Fano e Pesaro – ricorda l’assessore – è frutto di un’ampia condivisione e discussione con il territorio. Il percorso delineato è stato chiaramente esposto e tutti i passi che verranno fatti procederanno ugualmente nella massima trasparenza. Verrà garantito, come ampiamente ribadito, pari equilibrio in termini di funzionalità e di risorse tra le due strutture. Il percorso individuato non mira a penalizzare l’una o l’altra struttura, ma a esaltarne la funzionalità e la capacità di risposta alle esigenze del territorio in termini di efficienza e qualità delle prestazioni. L’obiettivo è quello di riqualificare la sanità del Pesarese all’interno di un analogo percorso virtuoso che sta interessando tutta la comunità marchigiana. Ogni processo di riforma – continua Mezzolani - trova, giustamente, le resistenze che il nuovo può suscitare, alimentate dalla preoccupazione di perdere quanto già acquisito. Ma la paura non aiuta a migliorare le cose: radicalizza solo l’esistente, a fronte di un processo di rinnovamento ineludibile, che coinvolge anche la sanità e che rischia di penalizzare proprio coloro che guardano al passato. Oggi la sanità presuppone conti in ordine, perché senza questi, i servizi non possono essere garantiti e le strutture rischiano di rimanere contenitori vuoti. Fano e Pesaro non possono correre questo pericolo. Vanno rilanciate all’interno di un processo di riordino dettato anche dal vincoli imposti dal bilancio nazionale (Patto di stabilità) e da logiche di riforma (Patto per la salute) che puntano a mantenere la sanità marchigiana tra le migliori in Italia, come continuamente certificato dal ministero della Salute e da prestigiosi Istituti nazionali. Fano e Pesaro sono troppo essenziali in questo processo di riforma: non sarà certo la Regione a penalizzare strutture sanitaria di tale rilevanza che ricoprono un ruolo essenziale nel processo di riforma della sanità marchigiana”.