Ora emerge un fatto ulteriore, sinora sconosciuto: anche i coniugi impegnati in politica non comunicano tra loro e non per le vicende strettamente familiari che non possono e non devono interessare nessuno,ma nelle questioni strettamente politiche.
Perché questo è quello che emerge sentendo le giuste critiche che l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di S.Benedetto del Tronto, Loredana Emili, ha mosso alla Regione Marche a cui giustamente addebita una non equilibrata distribuzione delle risorse in materia di Sanità tra le 5 Province marchigiane.
Infatti a fronte di tale chiara presa di posizione di un coniuge, l’altro coniuge Paolo Perazzoli che,come noto è Consigliere Regionale e di maggioranza ed ovviamente rappresenta il territorio che lo ha eletto (che è lo stesso ambito su cui muove le critiche il coniuge Assessore) nel momento in cui si è discussa nella Assemblea Regionale la riforma della Legge 13\2003 (la vera madre di tutte le battaglie con cui si doveva chiedere la realizzazione della Azienda Ospedaliera Marche Sud con il mantenimento dei 2 plessi ospedalieri ad Ap ed a SBdT o quantomeno l’attribuzione della personalità giuridica alle 5 Aree Vaste) non ha aperto bocca e se ne è stato in fragoroso silenzio, votando sempre insieme alla sua Giunta Regionale,opponendosi a tutti gli emendamenti presentati proprio per ottenere quella più equilibrata distribuzione delle risorse in materia di Sanità.
Che volete? Tra un bravo Assessore nonché coniuge che cerca di difendere il proprio territorio e la maggioranza di Spacca che invece "se ne frega" del nostro territorio, il Consigliere Regionale ha compiuto una scelta che obbliga a pensare che o non conosceva il pensiero del coniuge (di qui il tema della incomunicabilità) o che ha preferito al coniuge ed al proprio territorio il rispetto di bieche logiche di partito».