Nonostante siano state presentate e convalidate ben 4.373 firme di richiesta per il referendum contro la maxivariante, l’amministrazione comunale non ha ancora adempiuto al suo dovere sancito dallo statuto convocando il Consiglio Comunale a deliberare sul punto referendario.
A questo punto solo due strade sono percorribili: o il ritiro della delibera sulla Maxivariante, o l’indizione del referendum. Non esistono terze vie né furbizie: l’amministrazione si prenda le proprie responsabilità ed accetti il confronto con la cittadinanza, o torni sui suoi passi e ritiri la delibera consiliare.
Proprio come Berlusconi, anche Gaspari continua a dimostrare il proprio disprezzo per le istituzioni e per i meccanismi democratici, adducendo scuse e boicottando il percorso intrapreso. E’ evidente che anche per lui la democrazia e le sue regole rappresentano soltanto intralci. Peccato che però le regole valgano per tutti, maggioranza compresa; e che uno strappo alle norme statutarie sarebbe un atto gravissimo, un ulteriore passo verso l’ormai chiarissimo declino. Ci auguriamo che la sensibilità dei consiglieri del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori riportino alla ragione il Sindaco e la Presidente, evidandogli quindi l’ennesima pavida figuraccia».