Per questo - nei mesi trascorsi - abbiamo incontrato moltissimi rappresentanti della società per cercare di arrivare a delle soluzioni concrete. Purtroppo ogni volta che eravamo riusciti a stabilire alcuni punti fermi i nostri interlocutori venivano regolarmente delegittimati o estromessi dalla società. E’ successo con Antonelli, con Cesari, con Cappelli e la scorsa settimana con Massimo Ubaldi.
A questo punto mi sento di dire, a nome della città, che tutti gli imprenditori che potrebbero essere interessati ad un coinvolgimento nella società chiedono a
Benigni due cose ben precise e nette:
1) E’ disposta la famiglia Benigni – dopo tante retromarce - a mettere per iscritto la propria volontà di cedere l’Ascoli visto che sinora ai proclami non sono mai seguiti fatti concreti ?
2) A quanto ammonta con esattezza la massa debitoria della società ?
Nel momento in cui Benigni risponderà formalmente ed ufficialmente a questi due elementari interrogativi sono certo che gli imprenditori che vogliono davvero bene alla città si faranno avanti.
Non mi interessa polemizzare con la famiglia Benigni in quanto la salvezza della nostra squadra non si ottiene con le chiacchiere ma con i fatti.
E’ anche una questione di rispetto verso i giocatori ed il mister che sosterremo sempre e comunque.
Sono loro, infatti, che in questi difficili momenti vedono sacrificati i risultati meritati sul campo dalle penalizzazioni provocate dalla gestione della società.
E in occasione della partita col Grosseto saremo - come sempre - allo stadio a sostenere i nostri colori».