Folignano, il sindaco fa fuori gli 'alleviani'

Folignano, il sindaco fa fuori gli 'alleviani'

Casella via dalla giunta. Ritirate alcune deleghe a Paci e Sciamanna. Entra Sebastiani

A seguito della costituzione da parte di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza di un gruppo autonomo, qualche giorno fa, il primo cittadino Angelo Flaiani ha annunciato il ritiro delle deleghe di bilancio e lavori pubblici. «Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali in merito – sostengono gli assessori Sciamanna e Casella – Ciò che sappiamo lo apprendiamo dalla stampa».  
La questione del contendere è sempre la stessa: la scuola della discordia.
«Abbiamo fondati motivi tecnici, pratici ed economici che giustificano lo spostamento della localizzazione della struttura scolastica, rispetto al vecchio Prg. Ho preso un impegno davanti agli elettori: voglio rispettare il programma» aveva detto Flaiani.
 «Il sindaco si riempie la bocca con parole come programma elettorale che hanno molto appeal e attraggono l’approvazione dei cittadini. E' falso dire che siamo contrari alla realizzazione della scuola - ribatte l’assessore Paci – Flaiani dimentica di fare accenno ad un concetto cardine sul quale avrebbe basato il suo mandato: la continuità. L'ex sindaco Allevi aveva predisposto sia la realizzazione della scuola materna ed elementare, sia il campo sportivo. Oggi invece si stravolge tutto con assurde motivazioni di carattere tecnico».
Secondo Flaiani il gruppo degli “alleviani” avrebbe intenzione di intralciare i lavori della scuola e rimandare l’opera di almeno un mandato. «Abbiamo solo presentato una proposta di delibera per uno studio di fattibilità per altre opere – dichiara Casella – Non è vero che ci sarebbero state spese per il Comune». «Il primo cittadino ci ha tenuti all’oscuro della sua volontà - aggiunge Paci - evitando di passare in giunta la proposta di bando per la progettazione della scuola. Così facendo ha assecondato i consigli di un solo assessore, politicizzato ed unico esponente del Pdl, e ha messo da parte gli altri».
Fine della fiaba? Macché. Siamo solo all’inizio.
«Al sindaco il potere non l’ha dato mica Dio – attacca Pasquale Allevi – Flaiani oggi è troppo legato al Pdl, quando invece i partiti a Folignano non hanno mai portato nulla. Contano gli uomini».
Si vocifera che sia proprio l’ex sindaco e oggi assessore provinciale Allevi a tramare alle spalle di Flaiani. «Non sono entrato nei condizionamenti politici a Folignano. Se avessi voluto, avrei continuato nel mio ruolo di assessore comunale».
Un’eventuale mozione di sfiducia? «Chi parla così non conosce bene i regolamenti – dichiara Allevi – In un paese come Folignano è possibile solo con il parere favorevole di almeno sette consiglieri, noi siamo cinque. Potremmo dire no al bilancio, ma non lo faremo mai». Sì, ma allora da chi è stato “avvertito” Flaiani? Il mistero si infittisce.
A questo punto ci aspetteremmo tuoni, fulmini e saette. Invece sul più bello ecco materializzarsi un’offerta di tregua. «Chiediamo un incontro al sindaco per ritrovare un equilibrio – fanno sapere gli alleviani - In mancanza di ciò saremo costretti a dimetterci tutti dalla carica di assessori e passare all’opposizione».
Ma non c’è bisogno di scomodarsi. Nel pomeriggio di lunedì 27 dicembre il sindaco Flaiani precede tutti, ritira le deleghe di bilancio e personale all’assessore Sciamanna e quelle di sport e commercio all’assessore Paci. Finiranno nelle mani del primo cittadino. E Casella? L’assessore ai lavori pubblici è fuori dalla giunta. Al suo posto entra Pietro Sebastiani. Dove non arriva il telefono, arrivano le notifiche.