Folignano, il sindaco ritira alcune deleghe

Folignano, il sindaco ritira alcune deleghe

Si va verso la sfiducia? Flaiani: «Mi aspetto che l'opposizione non la voti»


«Credo sia l’unica volta in cui un primo cittadino si trova in minoranza in giunta - spiega Flaiani - Alcune deleghe potranno rimanere nelle mani del sindaco stesso. Fatto sta che al momento mi trovo in giunta con due assessori dalla mia parte, mentre ne ho quattro di un altro gruppo. Non si può continuare ad andare avanti così».
A Folignano la situazione da qualche tempo è in fibrillazione. Quattro assessori: Casella, Sciamanna, Paci e Vellei hanno costituito, insieme all’ex sindaco Allevi ed altri, un autonomo gruppo in Consiglio. La spaccatura è stata sancita all’indomani del voto favorevole al progetto della nuova scuola a Folignano, avvenuto anche grazie al sostegno dei consiglieri di opposizione.
«Alcuni consiglieri di maggioranza ci hanno mandato “messaggini” poco prima del voto in Consiglio, avvertendoci della loro assenza, solo per non far approvare la proposta – racconta Flaiani – Noi abbiamo fondati motivi tecnici, pratici ed economici che giustificano lo spostamento della localizzazione della struttura scolastica, rispetto al vecchio Prg. Già in passato se n’è discusso. Alcuni invece adesso reputano prioritari altri progetti. In realtà la loro è solo una provocazione per intralciare i lavori della scuola, la loro volontà è rimandare l’opera di almeno un mandato».
Insomma secondo il gruppo di “dissidenti” la scuola non s’ha da fare. Per il momento. Secondo Flaiani inoltre c’è la totale mancanza di condivisione delle opere pubbliche. A sentire l’assessore Paci non si dovrebbe parlare però di mancato appoggio al primo cittadino.
«Da parte di Paci c’è sostegno a fare solo quello che vogliono loro – tuona Flaiani –  D'altronde non credo sia lui l’artefice di questa situazione. C’è qualcun altro dietro».
La frattura pare insanabile. Si sente anche odore di mozione di sfiducia nei confronti di Flaiani. Nel caso in cui il Consiglio dicesse sì, a Folignano arriverebbe un commissario per sei mesi fino a nuove elezioni. Il sindaco impavido sguaina la spada e indossa l’elmetto. «Vogliono sfiduciarmi? Non ho paura. Non cedo ai capricci di nessuno. Siamo pronti anche ad andare a casa». 
Un’ancora di salvataggio da parte dell’opposizione? Flaiani fa una rivelazione: «Mi aspetto che non votino la sfiducia. Il mio obiettivo è lavorare per il territorio, al di là delle ideologie. Ho preso un impegno davanti agli elettori: voglio rispettare il programma. Qualcuno non ha capito bene con chi ha a che fare, forse hanno sbagliato a candidarmi un anno e mezzo fa». Probabilmente a “quel qualcuno” ora staranno fischiando le orecchie.