Rifondazione Comunista ci scrive: «Se c’è un requisito che certo non manca al sindaco Gaspari è la spregiudicatezza. Conoscendolo bene ci aspettavamo che, come sempre, continuasse a sostenere le sue tesi mistificando le informazioni, gli atti, le circostanze. Purtroppo per lui, però, la sua innata ed incontenibile predisposizione alla menzogna lo ha spinto a diffondere l’ennesima balla smentita dagli atti, e dunque a fargli conseguire una nuova figuraccia che si aggiunge alla sua cospicua e ben poco invidiabile collezione.
“La Piattaforma Ecologica”, pur con una diversa denominazione, aveva infatti avviato la sua attività fin dal 1998, quando Gaspari era vicesindaco di Perazzoli. L’autorizzazione cui si riferisce la nota di Gaspari, n. 5178 del 8/11/2004, è invece relativa all’ampliamento degli impianti in Via Val Tiberina, conseguenti ai permessi ricevuti proprio dal Comune di San Benedetto nel 2003. I vari provvedimenti successivi sono volture tecniche o modifiche determinate dalle normative, e basterebbe leggerli per rendersene conto. La segnalazione del Nucleo Operativo Ecologico di Ancona è infatti stata trasmessa all’ente Provincia soltanto l’11 Dicembre 2008; soltanto 45 giorni dopo partì la prima diffida a proseguire l’attività. Se invece proprio si vuole trovare un atto dirigenziale emesso durante l’amministrazione Rossi, sarebbe invece utile ricordare
l’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione, notificato il 16 Marzo 2009.
Invece di nascondere le proprie responsabilità, dica invece Gaspari perché mai l’ordinanza sindacale finalizzata alla rimozione dei rifiuti in giacenza, richiesta dalla provincia il 4 Novembre 2009, è stata da lui emessa soltanto il 19/11/2010, oltre un anno dopo!
Dopo aver quindi provato l’insussistenza del benché minimo coinvolgimento dell’amministrazione Rossi, non possiamo però non rimarcare quanto sia meschino, da parte di un amministratore esperto, il continuare a confondere volutamente gli atti tecnici con quelli politici col solo obiettivo di confondere le acque già molto opache in cui la sua amministrazione versa. Non esiste infatti alcun atto in questa vicenda che sia riconducibile alla decisione degli organi politici in carica nei rispettivi periodi, con la sola eccezione della sua tardiva ordinanza.
Ad ogni modo, dato il periodo natalizio, vogliamo augurare a Gaspari di liberarsi delle ossessioni che ancora ne turbano il sonno, prima fra tutte quella per Massimo Rossi. Al sindaco uscente non resta ormai che continuare a guardare gli slogan stampati sui manifesti affissi a spese dei contribuenti, provando ad autoconvincersi di avere bene operato».
Il consigliere provinciale Massimo Rossi integra quanto già comunicato dal Circolo di Rifondazione Comunista e allega due documenti che provano in maniera inconfutabile:
1) Che l’impianto esisteva dal 6/8/1998 (3° capoverso del doc.1 della prov. di AP) molto prima del mio mandato.
2) Che l’autorizzazione che Gaspari riconduce al mio mandato, in quanto emessa nel novembre del 2004, è in realtà un provvedimento degli uffici provinciali che consente il potenziamento dell’attività già in essere, autorizzato dal Comune di San Benedetto nel Gennaio 2003 ( doc.2) quando Gaspari era peraltro vicesindaco!