Spacca: il bilancio 2011 il più duro negli ultimi 40 anni

Spacca: il bilancio 2011 il più duro negli ultimi 40 anni

Il Governo nazionale ha tagliato 170 milioni di euro rispetto al trasferimento consueto

Il Governo nazionale ha tagliato per il 2011 170 milioni di euro rispetto al trasferimento consueto che ammontava a 220: 50 milioni residui sono stati concentrati sul lavoro, sulle politiche sociali, sulle nuove forme di impresa e sulla green economy. L’azione di risparmio, la lotta all’evasione fiscale, un più intenso ricorso all’Unione Europea, una più forte collaborazione tra istituzioni e con il privato, hanno consentito di correggere solo parzialmente i tagli ai trasferimenti dello Stato. Per il lavoro si conferma così il pacchetto anticrisi che nel 2010 ci ha consentito di proteggere 35mila lavoratori con ammortizzatori sociali in deroga e sostenere le imprese. Per il sociale, capitolo letteralmente cancellato dal Governo nazionale, non solo si confermano le risorse 2010, ma si stanzia un fondo aggiuntivo a favore degli enti locali. Per il trasporto pubblico locale si mantengono tutte le risorse per sostenere la mobilità di cittadini e imprese. E mentre lo Stato pressoché azzera i fondi per lo sviluppo, la Regione dedica al sostegno alle imprese importanti risorse, perché sa perfettamente che senza investimenti su innovazione, ricerca, nuovi settori e supporto al credito non c’è ripresa e non c’è futuro. Siamo consapevoli che tutto questo non basterà per compensare una manovra nazionale che mina dalle fondamenta la capacità gestionale delle risorse, che scarica sugli enti locali e, cosa più grave, sui cittadini, la crisi economica e il debito pubblico. Ma siamo certi che il bilancio 2011 consentirà alle Marche non soltanto di resistere alla crisi, ma anche di affrontare con fiducia e con gli strumenti più idonei un anno complicatissimo. Tutti noi ci sentiamo impegnati comunque a correggere la manovra finanziaria dello Stato, nel corso del 2011, e a ricercare risorse libere nel bilancio dell’Unione Europea per rispondere nella maniera più adeguata ai bisogni dei cittadini marchigiani”.