Questo il significato della Giornata delle Marche che chiude un anno importantissimo per la nostra regione. Un anno in cui la crisi economica ha fatto sentire il proprio peso a livello internazionale, una crisi di fronte alla quale le Marche sono riuscite a resistere, soprattutto sul fronte del lavoro. Siamo infatti la regione, tra quelle a statuto ordinario, con il più basso tasso di disoccupazione. E mentre a livello nazionale il numero degli occupati cala, nelle Marche cresce in misura costante a dispetto della crisi. Una strategia di resistenza che ha trovato supporto nelle misure di difesa messe in campo dalla Regione: contributi e contratti di solidarietà, fondo per ammortizzatori sociali in deroga, strumenti di tutela delle fasce più deboli, fondi di garanzia per l’accesso al credito delle Pmi, azzeramento dell’Irap legato a nuove assunzioni, accordi di programma territoriali e settoriali. Le Marche, dunque, hanno resistito, ma ora vogliono riprendere il loro cammino di crescita. Proprio la ripresa di questo cammino è uno dei fili conduttori della sesta edizione della Giornata delle Marche.
Quaranta anni fa nasceva la Regione. Celebrare questa ricorrenza, è un segno di gratitudine per coloro che hanno fatto divenire le Marche quelle che oggi sono: un modo per onorare il loro impegno ed alimentare la speranza del nostro futuro. Quanto le Marche si siano trasformate da allora, lo dimostrano i numeri. In 40 anni la popolazione residente è cresciuta del 16% a fronte dell’11% nazionale. Il livello di istruzione si è fortemente incrementato, con diplomati e laureati che sono passati dall’8% del 1970 al 45% del 2010. Decisivo il salto del nostro prodotto interno lordo, aumentato del +149% in 40 anni a fronte del +127% nazionale.
Leggere la dinamica delle Marche dal ’70 ad oggi e analizzare le performance della regione anche in questi due anni di crisi, ci sprona a migliorare i nostri comportamenti. Lo facciamo lanciando per i prossimi anni sfide nuove e coraggiose. La prima sarà affinare la nostra progettualità per catturare le risorse libere nei bilanci dello Stato e dell’Unione europea, così come alcuni esempi virtuosi hanno già dimostrato: l’Accordo sulla difesa del territorio, il finanziamento Bei a favore del turismo, il progetto Jade sulla domotica finanziato nel VII programma quadro di ricerca e innovazione europea. La forte progettualità ci consentirà di compensare in parte i drammatici tagli dei trasferimenti nazionali che passeranno da 220 milioni a 72.
La seconda, ambiziosa sfida sarà realizzare entro il 2015 il primo prototipo in Europa di “Casa intelligente” e rispondere alle esigenze di “security safety” per gli anziani. Si tratterà di coltivare un progetto “corale” che intorno al prototipo catalizzerà lavoro, ricerca, conoscenza e investimenti che avranno ricadute sulle piccole e medie imprese regionali in tutti i settori di attività, attraverso una metodologia fortemente innovativa. Ci si ispirerà al progetto Apollo che, negli anni ’60, chiamò a raccolta negli Stati Uniti le migliori intelligenze per far arrivare l’uomo sulla Luna entro un decennio. Al progetto della “Casa intelligente” per la longevità attiva, il bilancio della Regione Marche dedicherà 16 milioni di euro di risorse.
La terza sfida sarà “Marche 2020”. Obiettivo, offrire alla programmazione a breve e medio termine dei policy makers regionali un orizzonte strategico delle prospettive delle Marche, attraverso il coinvolgimento di Istituzioni, Fondazioni, Centri di ricerca e formazione, Università che vorranno collaborare per costruire uno scenario prospettico o meglio una visione al 2020 della società e dell’economia marchigiane.
Questi sono gli impegni che vogliamo lanciare in questa sesta edizione della Giornata delle Marche. Ci guidano e ci ispirano figure straordinarie di marchigiani, che hanno vinto con coraggio, creatività e determinazione le loro sfide. Fu così per Padre Matteo Ricci che in un’epoca difficilissima seppe affermarsi in Cina stabilendo una relazione straordinaria tra Europa e Asia. Abbiamo voluto ricordarlo a 400 anni dalla sua scomparsa per auspicare un futuro positivo di relazioni internazionali nel segno dell’amicizia tra Occidente ed Oriente, per ripercorrere idealmente il suo viaggio in Asia.
Fu così per Giovan Battista Pergolesi, dalla personalità folgorante, che giovanissimo seppe offrire alla musica nuovi percorsi, con uno straordinario talento interpretativo. Celebrare Pergolesi significa, oltre che rinnovare il cuore geniale della tradizionale musicale delle Marche, guardare a nuove possibilità che l’impresa culturale potrà offrire al futuro sviluppo della regione.
Un’edizione dal respiro internazionale, testimoniato dalla presenza della città di Macao e di due ospiti straordinari, il maestro Cheung Chau, Direttore ospite permanente della Inner Mongolia Opera Theater Orchestra in Cina, che dirigerà l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e la celebre pianista Jin Ju il cui nome è risuonato in tutto il mondo dopo la straordinaria performance nella Sala Nervi in Vaticano trasmessa in mondovisione. Un ringraziamento particolare va all’Ambasciatore cinese in Italia Ding Wei che ci onorerà della sua presenza sottolineando il solido legame di amicizia tra le Marche e la Cina».