Uno dei bersagli principali (a pari merito con Cinesi e Iraniani) dei leaks di WikiLeaks e’stato, come e’ noto proprio Putin, accusato nei rapporti (da fonti anonime) dei diplomatici americani di essere a capo di uno stato mafia, di fare affari non proprio chiari, di farsela sottobanco con Silvio Berlusconi, di fare da attrazione fatale per il nostro ente petrolifero, l’ENI di Enrico Mattei e via spettegolando. Secondo la narrative Anglo-americana dell’incredibile vicenda Wikileaks, i telegrammi diplomatici rivelatori erano stato rubati e quindi i diplomatici americani non erano responsabili – a non avevano alcun dovere di provare che queste storie fossero vere e non calunniose, in tutto o in parte. Un gioco abilissimo e apparentemente senza punti deboli se non un po’ di imbarazzo presto dimenticato con scuse da schiaffo del soldato ai governi vittime. Che poi dietro questo gioco ce ne fosse uno ancora più insidioso che doveva portare a conseguenze destabilizzanti per chiunque venisse considerato “il nemico,”,e’ un discorso che dovremo riprendere. Conseguenze del tipo di:
Nuove leggi negli USA per mettere sotto controllo l’uso dell’internet contro il diabolico e inarrestabile nemico WikiLeaks.
Creazione e manipolazione di movimenti planetari di “difensori di WikiLeaks” che sarebbero potuti diventare velocemente una nuova Rivoluzione Colorata globale da telecomandare verso l’avversario di turno con la tecnica del cyber swarming.
Sfruttamento della paura, fino alla follia omicida, di Julian Assange (impacchettato dai media nella forma di nuovo pseudo Bin Laden istantaneo) e delle sue “orde” per realizzare la nuova dottrina militare della Cyberwar.
Naturalmente in tutto questo scenario si sfruttano le emozioni ma nessuno si pone la domanda: ma chi ha creato l’internet? Non fu forse un sistema militare prima di essere messo a disposizione del pubblico? E quale sistema esisterà adesso? Oppure: e’ proprio vero che Wikileaks e l’attuale forma di internet coadiuvata da giovani groupies pro democrazia siano in grado di sfidare e vincere qualsiasi battaglia contro il “sistema”? Oppure questa e’ una fantasia che permette di manipolare coloro che si ritengono i protagonisti del gioco. Una fantasia di magica onnipotenza degli hackers in grado di lanciare una rivoluzione che strapperà al “potere” il controllo dell’informazione – un po’ sullo stile di film del tipo V come Vendetta.
Si prospetta un Cyber Maggio francese? Nel Maggio del 1968 un serie di manifestazioni e scontri con la polizia da parte di studenti universitari francesi (insieme ad una meno nota congiura di palazzo) portò alla defenestrazione del Presidente Francese Charles De Gaulle, l’uomo che aveva attuato una politica di decolonizzazione, aveva ritirato il suo paese dalla NATO e aveva attuato un’energica politica di indipendenza e difesa senza compromessi della sovranità nazionale della Francia. Gli studenti che attaccavano il “potere” ebbero l’illusione di aver fatto una grande rivoluzione. Potentati economici e militari a Wall Street e Londra fecero un grande sospiro di sollievo e brindarono ai rivoluzionari che avevano tolte loro le castagne dal fuoco.
L’arresto di Assange, molto probabilmente, doveva diventare l’elemento scatenante dello scenario di cui sopra. In più, era stato annunciato dai Wikileaks che i sistemi “chiusi” come Russia e Cina sarebbero stati i bersagli delle prossime rivelazioni. Putin non avrebbe dovuto avere scampo. I suoi rapporti con l’Europa dovevano essere spezzati e forse si doveva ritornare alla strategia di isolamento economico e all’impossibilita’ per la Russia di esportare le proprie materie prime se non attraverso multinazionali non russe.
A quel punto Putin e’ uscito fuori con la sua dichiarazione contro l’arresto di Assange, sintomo della mancanza di libertà in America che si permette di dare lezioni imitando il bue che dice cornuto all’asino. Non solo. Mentre il ministro degli esteri Lavrov chiedeva spiegazioni ufficiali alle autorità USA per le calunnie passate a WikiLeaks, l’ambasciatore russo alla NATO Dimitri Rogozin twitterava ad alzo zero che l’arresto dimostrava che non c’era libertà di stampa negli Stati Uniti. Dall’ufficio del Presidente russo Dimitri Medvedev veniva l’incitamento alle organizzazioni non governative a fare qualcosa, magari proporre Assange per il Premio Nobel. Il potenziale polemico di questa dichiarazione si apprezza appieno se si considera che siamo in un momento di scontro propagandistico con la Cina dopo l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace al cinese Liu Xiaobo, attualmente in prigione accusato di atti contro lo stato. La Cina si e’ rifiutata di riconoscere l’assegnazione del premio.
Ha scritto Martin Varsavski, un importante imprenditore internazionale con base in Spagna: “Se Assange fosse stato un cittadino Cinese che avesse sostenuto la trasparenza in Cina, ci saremmo messi in fila per dargli il Premio Nobel”.
Ma il punto non e’ assegnare punteggi nella categoria di quale governo e’ meno trasparente, il punto e’ che una grossa operazione di propaganda e, probabilmente, intelligence, e’ stata in parte messa al tappeto da una mossa di judo politico da parte di Vladimir Putin. Bisognerà vedere cosa farà la Cina, e tanti altri. Ci saranno rivelazioni telecomandate da molte parti. L’unico superleaker mondiale sarà sostituto da un mondo multileaker, con l’arma dello scandalo ormai in mano a più di un giocatore?
E’ interessante che a Washington si faceva notare oggi un leggero disagio. Mi si faceva notare che per la prima volta da tanto tempo, Google News, il distributore par excellence di informazione per internet, non riportava tra le notizie principali articoli su WikiLeaks. Che strano…
[Umberto Pascali]
http://it.euronews.net/2010/12/10/arresto-ipocrita-putin-difende-assange/
“Arresto ipocrita”. Putin difende Assange
Santo o criminale. L’arresto di Julian Assange continua a dividere e scaldare gli animi. In centinaia hanno sfilato a Sydney a sostegno del fondatore australiano di WikiLeaks, brandendo cartelli che lo celebravano come un “martire della verità”.
Opinione, a sorpresa condivisa anche dal premier russo Vladimir Putin, che in occasione di un incontro col collega francese Francois Fillon, è tornato a criticare Washington e ha parlato di “arresto ipocrita e antidemocratico”.
“Pensate che la diplomazia americana sia una fonte cristallina di informazioni? – ha detto Putin rivolgendosi ai giornalisti in conferenza stampa – Questa sarebbe secondo voi la democrazia? Perché allora arrestare Assange? E’ la storia del bue che dice cornuto all’asino. Rimando quindi la palla ai nostri colleghi americani”.
E mentre contro l’arresto di Assange si schiera anche il presidente brasiliano uscente Lula, WikiLeaks smentisce ogni legame con gli attacchi hacker a Visa e Mastercard. Posizione che non frena tuttavia Twitter e Facebook dal rimuovere le pagine dei pirati informatici del gruppo “Anonymous” che ne he rivendicata la paternità.
Russia urges Assange nomination in calculated dig at the US over WikiLeaks founder's detention
http://it.euronews.net/2010/12/10/arresto-ipocrita-putin-difende-assange/
http://www.youtube.com/watch?v=ygMEt4lUWo8&feature=player_embedded
RussiaToday | December 09, 2010 | 248 likes, 7 dislikes
The pot should not call the kettle black - that's what Russia's Premier Vladimir Putin has said, rebuffing western criticism of Russian democracy. He says the arrest of the founder of Wikileaks website Julian Assange shows the West doesn't follow the democratic rules it preaches.
RT on Facebook: http://www.facebook.com/RTnews
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http://www.youtube.com/watch?v=bl2_-NYm6yA&feature=player_embedded#
RT exclusively interviews 'Operation Payback' member for first time.
A group who refers to itself as Anonymous has as taken credit for a recent string of high-profile cyber attacks against the websites of businesses, banks and politicians that have either spoken out against or stopped doing business with WikiLeaks. Cyber attacks, dubbed Operation Payback, targets those who have caved into US government pressure to shun the whistleblower website that recently released thousands of classified US diplomatic cables. The activist hackers have attacked MasterCard.com, PostFinance, Visa, Paypal.com, and others. For the first time, in an exclusive interview with RT's Alyona Minkovski, an unidentified representative of the group explained they will always have technology on their side and be one step ahead to continue to fight challenges to free speech.
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http://news.oneindia.in/2010/12/10/give-nobel-peace-prize-to-julian-assange-russia.html
Give Nobel peace prize to Julian Assange: Russia
Friday, December 10, 2010, 9:09 [IST]
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Moscow, Dec 10: Expressing a surprise support to the jailed WikiLeaks founder, Julian Assange, Russia has suggested that he should be awarded the Nobel peace prize.
Russia urged non-governmental organisations to nominate Julian Assange as a Nobel Prize laureate for the release of United States diplomatic cables
"Public and non-governmental organisations should think of how to help him. Maybe, nominate him as a Nobel Prize laureate," the source from inside president Dmitry Medvedev's office told Russian media.
Earlier, Russia President Demitry Medvedev's spokesman slammed WikiLeaks releases by saying, "not worthy of comment." But the latest comment from Russia came after the release of the cable which described Russia as a "mafia state".
In one cable US diplomat said that "Criminal elements enjoy a krysha (protection racket) that runs through the police, the federal security service, ministry of internal affairs and the prosecutor's office, as well as throughout the Moscow city government bureaucracy."
In another cable from Feb 2010, US Defence Secretary Robert Gates said "Russian democracy has disappeared".
OneIndia New,
https://twitter.com/Rogozin/status/12838784466944000
На мой взгляд, судьба Ассанжа говорит об отсутствии свободы СМИ на Западе, наличии политических преследований и нарушений прав человека. [Traduzione dal russo: Secondo me, quello che e’ successo ad Assange (arresto) ci dice che non c’e’ liberta’ di stampa nell’Occidente ma che esistono, invece, persecuzione politica e violazioni dei diritti umani.]
3:59 AM Dec 9th via web Retweeted by 26 people
Rogozin Amb. Dmitry Rogozin (Ambasciatore Russo presso la NATO)
http://www.theatlanticwire.com/opinions/view/opinion/Russia-Give-Julian-Assange-a-Nobel-Prize-6142
Russia: Give Julian Assange a Nobel Prize
By Elspeth Reeve | December 10, 2010 10:04am
In what is apparently a calculated swipe at the U.S., Russia is calling for Julian Assange to be awarded a Nobel prize. Noting that the secret state department cables made public by Assange's WikiLeaks has proven to be a lot more embarrassing to Washington than to Moscow, Russia is embracing the embattled Assange, the Guardian's Luke Harding reports.
Sure, Russia was described as a "mafia state" in the cables, but it has seized on revelations that NATO made plans in case Russia decided to invade the Baltic states. Russia's foreign minister Sergei Lavrov asked NATO to explain itself, and said his attitude toward the leaks was "philosophical," Harding reports. The country's ambassador to NATO called Assange's arrest "political persecution" and a sign of "no media freedom." Prime Minister Vladimir Putin said Assange's legal troubles the West was not living up to its democratic priniples: "As they say in the countryside, some people's cows can moo, but yours should keep quiet. So I would like to shoot the puck back at our American colleagues." And a source from President Dmitry Medvedev's office told the Russian press that Assange should be a Nobel laureate.
Russia's Having a Lot of Fun, Andy writes at Siberian Light.
Although there were initial worries that Russia would be embarrassed ... no smoking guns have been found that would provide any real evidence of corruption by high level Russian officials, let alone the hoped for revelations that Putin was on the take. Instead, the Russian Government have realised that the US, by taking the whole affair far to seriously, is the party looking stupid, and the Kremlin is contentedly crowing. ... Next thing you know, they'll be offering Assange a seat in the Duma, so that he can claim immunity from prosecution.
Fallout from the Leaked Cables, Politico's Ben Smith notes. Russia's Nobel swipe offers a "glimpse at the way in which WikiLeaks is wearing on U.S. relationships."
What Is Russia Up To? Ernie Smith wonders at ShortFormBlog. The country is "offering Wikileaks the kind of head-scratching support that instantly suggests 'ulterior motive.'"
Russia Loves Dissidents, When It's Not Poisoning Them, Hot Air's Ed Morrissey writes. Apparently, "the Kremlin thinks that Julian Assange is too important for a Time Magazine Person of the Year and needs more substantial recognition for his work--like, say, sharing the stage with Barack Obama with a Nobel Peace Prize." Of course, Morrissey writes, Russia doesn't have a great reputation for freedom of the press--Russian dissident Alexander Litvenenko was murdered with radioactive poison. "So shall we take this paranoia party seriously and think that the Kremlin wants Assange to get a Nobel Prize? Well, [the newspaper that reported the Nobel nomination] is funded mainly by the Russian government, not exactly known for its tolerance of heterodox opinions in the media, so it seems that's the story it would like to circulate. They may want Assange to get it posthumously, however."
Actually, We Have Lost the Moral High Ground, Mike Masnick writes at Techdirt.
We've pointed out the general hypocrisy of US politicians calling for an end to internet censorship, while threatening Wikileaks at the same time. If you want to see some real irony, check out the fact that Senator Joe Lieberman, who has been the loudest voice in pushing for censorship of Wikileaks and of others in the press, just so happens to be a member of the 'Global Internet Freedom Caucus.' Yeah, except here in the US. ... What's really stunning, beyond just the sheer uselessness and impotence of the US government's response to Wikileaks, is the fact that it's inevitably destroying any moral high ground on claims of freedom and support of free speech we might have once had.
http://english.martinvarsavsky.net/general/assanges-poison-pill.html
Thursday, December 9 2010
Image by New Media Days via Flickr
I am in the process of downloading a file that contains all the unedited cables that Wikileaks has obtained. You can do the same by downloading this link using a program like Vuze. This is a 1.4GB file so it may take a while. As far as I know it is not illegal to download it as it is not copyright material. In any case it is probably not illegal because you cannot read whatever it is that you are downloaded as it is encrypted. What this file is is a Poison Pill. Assange goes, this file is open for humanity to see.
I am downloading this file for two reasons. One is because I believe that if it was so easy for Wikileaks to obtain this information whoever our enemies are probably have it as well. Secondly because while I had mixed feelings on what Julian Assange was doing, I am so disgusted about how Western democracies are reacting towards a person who has not been formally accused of any crime that I think it’s time to stand by Wikileaks to defend freedom of the press.
Lately I have a strong feeling that the Chinese must be rejoicing at all the “retroactive law invention” that is going on in the West to put one man in jail. Because if Assange had been a Chinese citizen promoting transparency in China we would be lining up to give him the Nobel Prize. We can’t demand transparency from others and censorship for ourselves.
If the US government did not want its secrets known, all they had to do was to encrypt these secrets as Wikileak’s Assange is doing with this file. As CNN argues it comes with an encryption that not one of all the encryption crackers in the world can figure out. Think about it, we will all have this file but we will not be able to read it. Can’t the US government do the same if something is really a secret? How can real secrets be distributed among over a million of people with easy access to matters way beyond their jurisdiction and unencrypted? From now on, if you want a secret, encrypt it, and make it a crime to break the encryption.