I nostri 'leaks'

I nostri 'leaks'

I condizionamenti e le interferenze contro la sovranità dell’Italia

Non solo WikiLeaks, ma anche Progresso Internazionale – pur senza godere delle protezioni e apparati di Julian Assange - e’ in grado di presentare ai suoi lettori eclatanti leaks [perdite, fuga di notizie] che possono fare un po’ di luce sui sempre più strani rapporti tra gli Stati Uniti e quelli che la Hillary Clinton chiama i “grandi alleati” italiani. Pubblichiamo uno scambio di opinioni e informazioni che ebbe luogo nel settembre 2007 tra il nostro paese e il Nord America.
Certo che, a parte l’astio da crociata dell’
Ambasciatore Ronald Spogli verso Berlusconi e il governo del “grande alleato” italiano, l’ambasciata americana a Roma e’ come il prezzemolo in questa vicenda: sempre in mezzo -- in tutte le lotte, le beghe e le risse e persino i romanzi all’interno del governo e del partito del governo. Per esempio, diceva la compagna di Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani, tre anni fa (più o meno ai tempi della corrispondenza) che pubblichiamo:
Io e Gianfranco
– spiega la 35enne Elisabetta, ormai agli sgoccioli della gravidanza – ci conosciamo da due anni. Ci siamo incontrati per la prima volta due anni fa all’ambasciata statunitense per i festeggiamenti del 4 luglio: i miei genitori sono amici dell’ex ambasciatore. Poi in altre occasioni ufficiali. Piano piano ci siamo accorti che ci capivamo al volo. Ci siamo presi, insomma. È stata una cosa naturale".
Non sappiamo se il cupido atlantico abbia colpito i due (
soli eravamo e sanza alcun sospetto…”) proprio al ricevimento a Villa Taverna – ci sono versioni contrastanti- ma la Tulliani ci tiene a mostrare i suoi legami stretti non con uno, ma con diversi ambasciatori di Washington: “I miei genitori sono amici dell’ex ambasciatore” C’e’ poi Frank Stella il potente e influentissimo leader del NIAF e di altre associazioni di Italoamericani recentemente venuto a mancare. E’ colui che aveva rapporti speciali con l’ex compagno della Tulliani, Luciano Gaucci e che, a detta di Gaucci e’ il titolare americano di Windrose International, l’immobiliare di Giancarlo Tulliani (il fratellino). Addirittura, sempre a detta di Gaucci i Tulliani avevano intascato una certa somma promessa da Gaucci a Stella: “Quando Frank venne a Roma e mi chiese conto della cifra che gli avevo promesso, scoprii che i Tulliani quei soldi non glieli avevano mai dati.” In un’intervista Stella non si era risentito più di tanto anche se aveva detto che si trattava di 500 mila dollari. I Tulliani dovevano essere in auge negli ambienti diplomatici americani. Proprio quelli che, con l’ambasciatore Ronald Spogli (arrivato a Roma nell’agosto 2005) si facevano in quattro per preparare un velocissimo Dopo-Berlusconi più obbediente a Washington e meno sovrano.

Ma di questo parleremo prossimamente. Riguardo allo scambio di messaggi che pubblichiamo, c’e’ da dire che non c’e’ nessuna notizia segreta o riservata, nessuno se la prenderà personalmente. In questo senso non si tratta di materiale “sexy” come quello di WikiLeaks. Lo scambio non e’ un “cable” diplomatico, come si vede. E’ uno scambio per posta elettronica. Qualcuno potrebbe dire: ma e’ solo una conversazione generale che non da fastidio a nessuno e non rivela niente. Può darsi. Quello che c’interessa, però, e’ sottolineare l’attualità’ di un dibattito teorico e persino filosofico su quello che sta succedendo; sul paradosso di posizioni ideologiche sia di destra che di sinistra che hanno perso il filo del discorso e della loro storia. Intendiamo in questo modo a dare il nostro contributo alla rivelazione della verità, di una verità che non e’ fatta di prove di segreti ma di riflessione analitica sui modi di pensare politici negli utlimi anni e sui rapporti tra paesi. Il messaggio di posta elettronica che segue e’ una risposta a quello precedente.

[Umberto Pascali]

 

-----Original Message-----

Sent: Friday, September 14, 2007 1:44 PM

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Subject: RE: Che ne pensi?

 

Gli "sconfiggitori"

 

 Interessante..

Non so, purtroppo, cosa dicano Grillo e Travaglio. Chi e' che li usa? L'Italia attualmente e' in una fase molto delicata, come tutta l'Europa. Da quando la Russia si e' ricostituita (o ha cominciato a ricostituirsi) come un'entità' indipendente  dall'asse Londra/Washington, c'e' la possibilità che l'Europa cominci a spiccicarsi un po' dalla dittatura angloamericana. Non c'e' più la percezione dell'esistenza di una "sola superpotenza". Ce ne sono almeno due e un processo di lieve incrinamento  atlantico si comincia a vedere, piano piano. Molto piano.

Mutatis mutandis siamo tornati alla fine anni Cinquanta, inizi anni Sessanta, quando tutta l'Europa "occidentale" era amicissima dell'alleato americano, ma c'erano fenomeni come quello di De Gaulle che fece uscire la Francia dalla NATO e terrorizzò i geopolitici di Washington che non dormivano la notte (e' tutto documentato)  per l'incubo di un possibile contagio gaullista dell'Italia, Germania etc.  fine anni 50/inizio anni 60, quando emerse il fenomeno Enrico Mattei, grande "occidentale", ma deciso  a perseguire con tutti i mezzi il progresso economico e culturale dell'Italia. Con tutti i mezzi compreso un'alleanza paritetica col Terzo Mondo e accordi petroliferi con i grandi "nemici" russi. 

 Nel '62 lo fecero fuori. Comunque l'Italia ha ancora adesso una sola via positiva per riveder le stelle -- se ha il coraggio di sceglierla. Niente fondamentalmente e' cambiato. Ancora oggi il futuro dell'Italia passa per la strada individuata da Mattei. Interessante, ma ben piccolo indizio, l'ENI ha appena firmato un accordo per un grande progetto petrolifero con la Russia mandando in una stato di sorda e muta rabbia gli Anglo-Puritani.

  Tutta la Great Game mondiale si riduce adesso a un punto molto semplice.

  Se l'attuale elite "anglo-puritana" (neologismo) riesce a costringere l'Europa a mobilitare le proprie risorse  (economiche, militari, e naturalmente propagandistiche/"culturali") nella grande guerra in preparazione contro l'"Est", cioè Cina, Russia e Terzo Mondo. In questo caso, il castello di carta di Wall Street sopravvivera' ancora per un certo periodo nutrito col sangue di un nuovo e più feroce saccheggio colonialista. Cioè, imposizione del saccheggio economico e conquista delle risorse naturali e mentali del mondo  attraverso lo strumento militare  (guerra, guerra, guerra) e attraverso una nuova forma di ideologia, cultura liberal/fascista da imporre al mondo.

Quindi ci si deve aspettare un grande sforzo  finalizzato alla creazione di movimenti fascisti di massa di nuovo tipo. Quali? Be', forse non lo sanno bene (ancora) neanche puppet masters. Ma sicuramente ci stanno lavorando full time. Ergo, occhi aperti. 

Se, invece, si forma un contro-asse con cui l'Europa potrà associarsi -- eh, allora si apre un nuovo universo di possibilità.  C'e' lo spazio per realizzare un grande "lavoro di pensiero creativo". C'e' la possibilità di assistere non alla "Fine della Storia" (che patetico xxxxxxxxx xxx quel Francis Fukuyama), ma allo "scongelamento della storia" che e' stata congelata per lo meno dalla Prima Guerra Mondiale.

La malaise culturale che tu avverti in giro -- la gabbia mentale, l'impotenza autodistruttiva, la nebbia della melanconia, il rifugio nell'arcadia della leziosità formali, l'autismo emotivo,  l'entusiasmo vitalistico drogato senza scopo, la malattia della volontà che ha paura di se stessa, l'idiozia e banalità culturale scelte come ultimo rifugio-- sono tutti sintomi e conseguenze del "congelamento della storia" ... e dell'incapacità' di trovare il livello adatto per lo scongelamento.  

Quando si blocca lo sviluppo di un organismo vivente si tradiscono leggi naturali, si crea un'infezione, una cancrena intellettuale e morale. E’ molto semplice. Se si impedisce a un essere umano e una società di esprimere le proprie potenzialità positive (e l’essere umano e la società non sanno/possono reagire) questi cominciano a secernere un veleno culturale, una droga che ottundere e narcotizzare il terribile dolore di potenzialità che non hanno il permesso di attualizzarsi. E’ il più grande tradimento e il più doloroso atto masochistico che si possa perpetrare contro una essere umano in quanto essere umano.

Perciò, soprattutto per i poeti la politica, la strategia, la comprensione machiavellica (in senso positivo – incredibile ma bisogna qualificare ogni volta che si menziona l’amico Niccolò’) del mondo in cui viviamo – tutto questo e’ cruciale. Quando si comincia a instaurare un potere che si illude di controllare il mondo impedendo al mondo di svilupparsi, allora si perpetra l’atrocità’ del congelamento e della tentata lobotomizzazione della storia.

Tale lobotomizzazione non riesce mai completamente, ma il congelamento sì. E questo, purtroppo ha poco a che vedere con lo sviluppo “tecnico” in quanto tale.

Sono sempre le elite più stupide quelle che si illudono di poter fermare il mondo perché loro non vogliono muoversi; o di istupidire la loro popolazione perché loro sono stupidi. E’ un po’ come la differenza, in teologia, tra religione e magia. La prima consiste nell’innalzare l’uomo a Dio. La seconda consiste nell’illusione di convincere o raggirare Dio per usarlo ai propri scopi. Nel primo caso. L’essere umano vuole diventare più' grande di sé stesso per accedere a Dio. Nel secondo si cerca di “catturare” Dio, di renderlo piccolo come il mago. Ma se il Dio del mago e’ piccolo come lui, il mago e’ fuori gioco; fuori del gioco della realtà umana.

Il bello di questo gioco e’ che il mago manipolatore (anche se stupido e “piccolo”) non viene sconfitto dalla “realtà”. Viene sconfitto solo da esseri umani che si buttano e lo sconfiggono. Attualmente abbiamo una carenza disperate di questi esseri umani che si buttano e sconfiggono il mostriciattolo.

 Lo scongelamento dipende da due livelli, distinti ma intimamente collegati e reciprocamente alimentati. Un livello di lotta strategica (che comprende la "politica") e un elemento di liberazione culturale. L'uno non funziona (per lo meno sul lungo termine) senza l'altro.

Non so se questo risponde alla tua domanda. Ma che ne pensi?

 

-----Original Message-----

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Sent: Friday, September 14, 2007 11:10 AM

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Subject: Che ne pensi?

 

GRILLO, TRAVAGLIO E LA PEGGIORE POLITICA

di…….[nome non pubblicato]

Vado subito al dunque: reputo molto pericoloso che si riempia la bocca di parole d'ordine quali democrazia dal basso chi senza nessuna elezione, senza nessuna assemblea, senza nessuna forma di partecipazione né di base ha semplicemente utilizzato i propri fondi, la propria fama e il proprio savoir-faire comunicativo per mettere in piedi nient'altro che un monologo di massa, lanciando tematiche selezionate da sé medesimo o tutt'al pi˘ da un ristretto cenacolo di illuminati.

Reputo ancora più pericolosa l'eventualità che questa ondata di neo-populismo risulti storicamente nient'altro che una premessa culturale al rilancio del progetto, iniziato nel 1992 in nome dell'ideale tecnocratico, di destrutturazione dei partiti tradizionali. Dal 1992 ad oggi le forme di una politica spettacolistica e ideologicamente presidenziale hanno sempre più assunto i toni populistici e

le risapute forme dell'ipocrisia alto-borghese, con tanto di elezioni (le Primarie per quanto riguarda il PD) prive del benché minimo retaggio democratico: quasi per acclamazione.

Vado al dunque: il processo in corso Ë quello del predominio del potere economico (finanzia, industria, grande edilizia) su quello politico. Tale potere ha bisogno di distruggere la struttura sostanzialmente democratica dei partiti tradizionali. Esso sa bene che fino a quando esisterà una resistenza organizzata della politica, garantita dalla struttura del partito, non potrà esercitare quel controllo diretto dei candidati verso cui invece tende. I partiti tradizionali (PRC, DS, AN e UDC) sono strutturalmente democratici in quanto organizzati in maniera federale, dall'assemblea nazionale al singolo militante di sezione. Ogni iscritto partecipando alle assemblee e alle elezioni del proprio circolo influisce democraticamente sulla tendenza nazionale in atto. Non solo: il singolo militante, senza distinzioni di età, sesso o reddito, può qualitativamente emergere attraverso la proposta di un programma politico e assumere cariche di rappresentanza: il Partito Ë in grado cioè di garantire all’ individuo il diritto di esercitare la propria azione e proposta politica. L ondata populista cui stiamo assistendo mira a distruggere tale sistema di tutela e diritto.

Non sottovaluterei il sottile filo che lega il 1992, quando ambienti finanziari spinsero alla destabilizzazione del sistema italiano, al 2007. Temo che l'Italia si trovi, sciaguratamente, in una nuova fase di costruzione del consenso, finalizzata ad una stagione di operazioni giuridiche e mass-mediali (E' nella congiunzione "e" il male dichiarato). La concezione neo-populista della nuova politica rema inesorabilmente nella direzione di un'americanizzazione delle strutture elettorali. Quello che ne risulterà sarà la sostituzione del lento, impegnativo e partecipativo ingranaggio federale (la militanza) con una parodia della partecipazione molto simile all'acclamazione per tele-voto, mentre il diritto alla rappresentanza sarà drasticamente ristretto a pochi facoltosi o fedeli vassalli: il controllo del potere economico su quello politico sarà in questo modo completo.

Checché ne dicano Grillo e Travaglio, stiamo facendo un grosso favore alla peggiore politica italiana e mondiale.

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