“L’obiettivo – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi - è l’applicazione di metodologie e tecnologie innovative per la gestione, il monitoraggio e la misurazione di efficacia ed efficienza dei processi assistenziali per l’anziano affetto da demenze di tipo Alzheimer”.
Proprio nella fase delle dimissioni ospedaliere il bisogno assistenziale dei pazienti con AD (Alzhiemer disease) giunge a una sua acutizzazione. “Nonostante ciò – continua Marconi - ad oggi l’offerta dei servizi territoriali di sostegno offerti nella fase di dimissione agli anziani affetti da AD è altamente frammentata, e ancora minore risulta il livello di integrazione tra i servizi territoriali e quelli di tipo ospedaliero”.
Nel contesto marchigiano la patologia di Alzheimer, con una prevalenza dell’AD pari al 2,2% nel 2005 ed un picco di 6,8% presso la popolazione ultraottantenne (ISTAT, 2008), solleva non poche preoccupazioni in ambito sanitario. Si tratta infatti di cifre elevate e in continua crescita, che sollecitano un deciso ripensamento delle dinamiche di welfare e impongono la presenza di un sistema di interventi in grado di realizzare servizi appropriati e sostenibili, in grado di rispondere alla domanda di protezione e cura sociale.
Il progetto UP-TECH è stato preceduto da un percorso di confronto tra la Regione Marche, l’Agenzia Regionale Sanitaria e l’INRCA di Ancona - Direzione generale, volto a valutare lo stato dell’arte del sistema di assistenza del paziente anziano, con particolare attenzione al paziente affetto da demenza AD.
UP-TECH vedrà il coinvolgimento anche delle Zone territoriali sanitarie, degli Ambiti territoriali sociali e dei soggetti del Terzo settore e risponde al bando nazionale per progetti da finanziare con risorse del Fondo nazionale per le non autosufficienze. Durerà 18 mesi e si articolerà in sette macro attività. All’interno di queste è prevista la stesura di 3 protocolli: Protocollo Up, per la presa in carico del paziente da parte di un assistente sociale nel caso di assistenza a domicilio o di un infermiere professionale nel caso di paziente istituzionalizzato, che provvederà alla formazione dei familiari sulla gestione della patologia, al monitoraggio telefonico programmato, alle funzioni di consulenza (anche legale) e all’orientamento ai servizi socio-sanitari; Protocollo Up-Tech che, oltre alla presa in carico del paziente, prevede la sperimentazione di nuove tecnologie per il supporto del malato e del suo assistente familiare (ausili informatici, telematici ed elettronici e azioni di adattamento dell’ambiente di vita, in grado di migliorare l’ergonomia), e la consulenza da parte dello “Sportello virtuale per gli Ausili Tecnologici e l’adattamento all’ambiente domestico” (gruppo di consulenti e specialisti della domotica; infine un Protocollo Tradizionale, sulla base delle esperienze regionali già in atto.
I soggetti dei due protocolli sperimentali saranno pazienti ricoverati all’Ospedale geriatrico INRCA di Ancona e al Presidio ospedaliero INRCA di Fermo, per i quali si prevede la dimissione a domicilio o in strutture semi-residenziali. Il numero di soggetti da coinvolgere varierà sulla base della spesa effettivamente ammessa a finanziamento, partendo da un’ipotesi iniziale di 80 soggetti per il protocollo “Up”, 80 soggetti per il protocollo “Up-Tech”, e un gruppo di controllo di 160 soggetti.
In generale, si attende il miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti da Alzheimer e degli assistenti familiari, una maggior soddisfazione nell’utilizzo dei servizi sanitari, la riduzione dei ricoveri, del tasso di istituzionalizzazione e degli accessi al Pronto Soccorso, un incremento delle valutazioni multidimensionali effettuate in maniera congiunta dai soggetti del settore sociale (Comune) e del sanitario (Distretti).
Il piano economico previsto ammonta a € 1.500.000, La Regione Marche e l’IRCCS-INRCA partecipano complessivamente al co-finanziamento del 20% della spesa ammessa attraverso le retribuzioni per l’attività lavorativa prestata dai dipendenti incaricati dell’attuazione delle attività progettuali (1/3 co-finanziamento a carico della Regione Marche – 2/3 co-finanziamento a carico dell’INRCA).