«Quattordici milioni di euro (12 milioni del Fse e 2 nazionali) – dice il presidente della Provincia Piero Celani - che sono l'unica possibilità di investimenti dato che la Provincia potrà contrarre mutui solo fino ad 1 milione di euro nel 2011 non per carenza di garanzia, ma per incapacità di restituzione, viste le situazioni di bilancio».
Per Celani si tratta di un piano pervaso da un forte cambio di rotta: si punta sulle piccole e medie imprese con ricerca e innovazione, coinvolgendole nella formazione, cercando di creare posti di lavoro qualificati per diplomati e laureati. Questi i motivi per i quali l'asse della adattabilità riceve la gran parte di risorse: 7 milioni e 954 mila euro, ma ne resteranno 7 milioni e 400 mila perché circa 500 mila euro andranno alla cassintegrazione in deroga per i lavoratori (un esempio i 122 mila euro per quelli della Manuli). «C'è delusione.
Non è un piano della formazione - dice il consigliere Massimo Rossi – perché a differenza, ad esempio, di quello di Macerata non ci sono poste economiche per ogni misura di ogni asse e in un momento drammatico come questo, quando tra l'altro quelle risorse ci sono dall'agosto del 2009, c'è il rischio che non abbiano impatto decisivo su alcune misure». Celani ribatte che è solo un piano preliminare poi la giunta approfondirà nelle fasi esecutive con il servizio della formazione professionale e politiche attive del lavoro riunite sotto un unico dirigente, Matilde Menicozzi, per supplire alla carenza di organico del servizio dopo la divisione.
Un punto dolente che è anche la preoccupazione del capogruppo del Pd Emidio Mandozzi che chiede di recuperare personale da Fermo altrimenti la burocrazia richiesta per arrivare all'emissione dei bandi (di norma i corsi dovrebbero iniziare ad ottobre o novembre del 2011) rischia di fare slittare ulteriormente l'emanazione per il numero ridotto di addetti.
Preoccupazione che il presidente Celani fa sua : Ascoli con i centri dell'impiego ha lo stesso carico di lavoro precedente alla divisione con Fermo, ma un personale ridotto del 45%. E' chiaro però che il recupero di personale potrà avvenire solo con risorse del Fse perché dal bilancio non si può toccare niente. Altro allarme è il dover restituire circa 2 milioni di euro dal bilancio al Fse. Poi non ci sono risorse sull'asse occupabilità perché prosciugate dal piano precedente con 16 milioni di euro delle work experience.
La polemica: Mandozzi dice che c'è stata dal 2004 al 2009 una stabilizzazione del 48% dei borsisti. Non sono dello stesso avviso Ciaralli e Mercuri del Pdl.
Secondo questi ultimi da un questionario al quale ha risposto il 25% dei partecipanti alle work experience sarebbero solo 60 i lavoratori che hanno trovato impiego con una spesa di circa 350 mila euro per ogni posto creato.