Il neo Segretario Comunale del PD Giuseppe Pizi, unitamente al Circolo PD di Borgo Solestà-Campo Parignano, ai Consiglieri Comunali Bellini e Parlamenti e in collaborazione con un gruppo di genitori e insegnanti della Direzione didattica Ascoli Centro, ha quindi inviato all’Assessore Regionale all’Istruzione Marco Luchetti un dossier-cronistoria che ricostruisce l’iter che ha portato a tale delibera (dossier consultabile nella pagina Facebook Partito Democratico Ascoli Piceno).
In esso si pone soprattutto l’accento e l’attenzione non legittimità dell’iter seguito dall’Amministrazione Comunale che ha proceduto senza raggiungere una intesa con le istituzioni scolastiche interessate, come invece prevede l’art. 4, comma 2 del DPR n. 233/1998, con i Sindacati, e senza che vi sia stata, in merito, una esplicita dichiarazione di voto nella Conferenza delle Autonomie Locali, organo provinciale che recepisce le richieste del territorio da inoltrare alla Regione. L’azione del Sindaco ha, al contrario, completamente disatteso le reali esigenze del territorio, espresse attraverso le istituzioni coinvolte (Collegio dei Docenti e Consiglio di Circolo di entrambe le Direzioni Didattiche coinvolte Ascoli Centro e Borgo Solestà).
Stupisce e rammarica la mancanza di volontà da parte del Sindaco Castelli a dare valide spiegazioni e motivazioni su questa scelta che, in un sol colpo, non risolve la situazione di Borgo Solestà (che non ha mai chiesto che venisse scorporato il plesso di Borgo Chiaro, ma anzi, ha stigmatizzato la decisione dell’Amministrazione Comunale, come comprovato da due delibere di Consiglio di Circolo), mette a serio rischio Ascoli Centro e farebbe perdere la continuità didattica per almeno 10 classi.
É l’ennesima operazione che impoverisce il cento storico indebolendone uno dei servizi fondamentali quale quello scolastico.
Il Sindaco utilizza, quale paravento della sua decisione, le disposizioni normative e programmatiche del Ministero alla Pubblica Istruzione che, tuttavia, contengono soltanto parametri indicativi e non vincolanti - almeno nel breve periodo - improntati verso il miglioramento dell’offerta formativa e la stabilizzazione delle istituzioni scolastiche. Ma perché accanirsi con una scuola d’eccellenza, appena sottodimensionata, quando nelle Marche sono solo quattro gli istituti con simili condizioni, a fronte di numeri ben più alti in altre Regioni?
La Regione Marche, organo a cui spetta l’ultima parola, ha assicurato in diverse occasioni che non si opporrà nel caso in cui il Comune soprassedesse ad avanzare proposte di riorganizzazione. Tale rinvio consentirebbe al Comune di poter giungere ad una decisione più ragionata, più condivisa e sicuramente più idonea a garantire stabilità alla rete scolastica cittadina.
È necessario, però, che il Comune sospenda o annulli la delibera, in quanto difficilmente la Regione potrebbe intervenire successivamente modificando una richiesta proveniente dall’ente territoriale interessato».