Caso Ruby: «Corretta la procedura della polizia»

Caso Ruby: «Corretta la procedura della polizia»

«Ha applicato con assoluta correttezza la legge»

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni oggi ha ribadito che nella vicenda di Ruby, la giovane marocchina che con le sue dichiarazioni ha scatenato un nuovo scandalo intorno al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la polizia ha seguito le procedure correttamente.

Per fare rilasciare Ruby, arrestata per furto a Milano lo scorso 27 maggio, intervenne con una telefonata alla Questura meneghina lo stesso premier, chiedendo ai funzionari di affidarla a Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl e sua ex igienista dentale.
Nella sua relazione, Maroni ha spiegato che nella notte tra il 27 e il 28 maggio il capo di gabinetto della Questura di Milano ricevette sul proprio cellulare una telefonata di "uno dei responsabili del dispositivo di sicurezza del presidente del Consiglio, che gli passava poi al telefono il presidente stesso", il quale chiese informazioni sulla ragazza "che gli sarebbe stata in precedenza segnalata come nipote del presidente egiziano".
Dal momento che "non vi erano posti disponibili nelle comunità della zona", su indicazione del magistrato di turno presso il Tribunale dei minori Ruby fu affidata a Minetti, che diceva di conoscere e della quale "aveva il numero di telefono".
"La polizia di stato ha ancora una volta confermato doti professionali ed equilibrio... ha applicato con assoluta correttezza tutte le procedure previste dalla legge".

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