Così l’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani ha spiegato le scelte che stanno alla base della proposta di legge “Modifica della L:R: 13/2003 (Riorganizzazione del servizio sanitario regionale) e soppressione dell’Agenzia regionale sanitaria (ARS)” licenziata dalla Commissione regionale – Sanità e che sarà portata in aula la prossima settimana. La p.d.l è stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa dal relatore di maggioranza Francesco Comi, presidente della V Commissione. Nel ringraziare la Commissione per l’impegnativo e approfondito lavoro di consultazione sulla proposta, l’assessore Mezzolani ha spiegato “la filosofia che ha ispirato la giunta regionale nelle scelte di modifica della legge, partendo da un doveroso interrogativo: per quanto riusciremo a mantenere i livelli di qualità che ci annoverano nelle graduatorie nazionali come seconda regione virtuosa per la gestione delle spese della sanità e nella rosa delle cinque regioni, punto di riferimento per la riforma del federalismo fiscale? “Viste le ristrettezze economiche con cui dobbiamo convivere - ha risposto l’assessore - probabilmente il nostro modello virtuoso non poteva mantenersi tale per molti anni, basandosi su rendite di posizione.
Da qui l’esigenza di ridisegnare rapidamente delle linee di adeguamento e tracciare un percorso graduale di revisione. In primo luogo, affiancando al processo di riassetto strutturale ospedaliero ispirato a logiche di unitarietà, un approccio flessibile, non rigido quindi, ma aperto alle esigenze reali del sistema sanitario e soprattutto alla domanda di salute della comunità. Superando i problemi che ci poneva il riconoscimento della personalità giuridica all’Area Vasta – ha proseguito - abbiamo restituito un ruolo protagonista per la programmazione territoriale a questo organismo che diventerà il punto di riferimento per i Sindaci e le parti sociali e il luogo dell’integrazione socio sanitaria, oltre che soggetto interlocutore per la contrattazione sindacale.” Sull’Agenzia Regionale Sanitaria, di cui nella proposta di legge era prevista la soppressione, Mezzolani ha spiegato che sarebbe stata un’operazione non conveniente dal punto di vista del risparmio in bilancio, dal momento che l’assorbimento nell’organico regionale delle 57 unità (tra dirigenti, precari e personale a tempo indeterminato) che fanno capo al servizio sanitario nazionale, avrebbe comportato uno sforamento in bilancio dei parametri di contenimento della spesa previsti per legge. L’ARS resterà dunque nelle sue funzioni di ricerca e indagine diventando ente strumentale della Regione.
“Notevole anche la revisione organizzativa delle figure verticistiche – ha poi rimarcato Mezzolani - con la netta separazione dei poteri tra politica e gestione sanitaria. Abbiamo recepito l’esigenza che la politica non ingerisse nelle scelte dei tecnici e così sarà il Direttore dell’ASUR, nominato dalla giunta regionale, a scegliere gli organi a capo della gestione delle zone e dell’ area vasta sulla base delle competenze tecniche. Alla Regione spetterà definire la programmazione e gli indirizzi secondo obiettivi politici e sulla base delle stesse finalità di giustizia sociale, di valore della sanità pubblica, di appropriatezza che hanno sempre ispirato il governo regionale e che finora hanno permesso di tenere saldo e coeso il nostro sistema sanitario, diventato esempio nel panorama nazionale”.