L’assessore all’Urbanistica, Luigi Viventi, è particolarmente soddisfatto per l’esame delle modifiche alla legge regionale 22/2009 (Piano Casa) che la IV Commissione ha svolto nella seduta del 28 novembre. Le modifiche erano state presentate dalla Giunta regionale lo scorso mese di luglio. Recepivano alcune indicazioni provenienti dal territorio, raccolte dallo stesso assessore, per individuare procedure applicative più snelle. Nella seduta precedente la IV Commissione ha esaminato il testo inviato dalla Giunta, mentre ieri ha approfondito gli emendamenti proposti. In particolare, come spiega Viventi, sono state definite le modifiche da apportare all’articolo 1 e si è anche deciso di posticipare la validità della legge sino al 30.06.2012. “Questo consentirà – afferma l’assessore - una più agevole e controllata attività, tenuto conto che la normativa regionale, nel ventaglio delle possibilità di intervento, è una delle più valide in Italia. Il principio fondamentale della normativa regionale è quello di poter intervenire sul patrimonio edilizio esistente raggiungendo l’obiettivo importante di non consumare ulteriore suolo per le nuove edificazioni, ma favorire il miglioramento e la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente”.
Le modifiche all’articolo 1 riguardano i commi 1,3 e 6. Consentono di ampliare sino al 20% la superficie delle singole unità immobiliari residenziali, non limitando l’intervento, all’intero edificio e escludendo il limite dei 200 mc esistente nella normativa attuale. Tale limite rimane in vigore solo per gli ampliamenti degli edifici residenziali in zona agricola. È possibile, poi, ampliare gli edifici non residenziali fino al 20% escludendo il limite dei 400 mq attuali. L’assessore Viventi, su questo aspetto dell’ampliamento degli edifici non residenziali esprime “particolare soddisfazione in quanto questa modifica consente di venire incontro alle esigenze dei settori produttivi”.
La modifica della legge faciliterà, inoltre, l’utilizzo dei sottotetti ai fini abitativi anche quando il rispetto delle distanze dagli edifici circostanti impediva l’utilizzo di questi locali. Infatti la nuova normativa interviene sull’altezza media utile, diminuendola da 2,70 a 2,40. Applicando tale parametro si potrà intervenire anche nei centri storici, non modificando la sagoma dell’edificio.
Questo consentirà una riqualificazione degli ultimi piani degli edifici, sia sotto l’aspetto sismico-strutturale, che energetico. L’intervento nei sottotetti favorirà una migliore fruizione nel centro storico delle nuove superfici adibite a residenza. La normativa, attraverso l’elevazione del “colmo”, consentirà anche di intervenire nelle zone omogenee di tipo B e C. “Il recepimento della normativa per i sottotetti - evidenzia l’assessore - persegue l’obiettivo che si era prefissato la normativa specifica presentata a suo tempo in Consiglio regionale”.
La Commissione tornerà a riunirsi il 4 novembre per proseguire i lavori sui restanti articoli della normativa regionale.