A passare al primo esame è la norma secondo cui il Parlamento può sospendere i processi nei confronti del presidente della Repubblica e del premier anche relativi a fatti precedenti l'assunzione della carica.
La norma, che fornirebbe a Silvio Berlusconi uno scudo contro i suoi processi finché rimarrà in carica, rientra nel pacchetto degli emendamenti presentati dal relatore Carlo Vizzini del Pdl, che è anche il presidente della commissione, dopo una lunga trattativa con i finiani.
L'emendamento è passato con 13 voti a favore - Pdl, Lega Nord, l'unico senatore di Futuro e Libertà presente in commissione, Maurizio Saia, e il senatore dell'Mpa. Contraria l'opposizione.
E' stato lo stesso leader di Futuro e libertà, il presidente della Camera Gianfranco Fini, a dire che il suo gruppo avrebbe votato una legge costituzionale sull'immunità al premier Silvio Berlusconi, ma non altri disegni di legge penalizzanti per magistrati e cittadini.
Il ddl è stato presentato al Senato a firma dei capigruppo di Pdl e Lega Nord nel maggio scorso.
Per diventare legge, il lodo Alfano costituzionale - una versione riveduta e corretta della legge ordinaria che portava la firma del Guardasigilli Angelino Alfano e che è stata bocciata dalla Corte costituzionale - avrà bisogno di quattro approvazioni, due per ogni ramo del parlamento, del medesimo testo. E' una procedura più lunga e complessa proprio perché la legge contiene norme che avranno un valore pari a quelle della Costituzione.