Prendiamo atto di questa sua personale opinione; ma sottolineiamo che l’istituzione dell’Azienda corrispondeva e corrisponde ad uno degli assi strategici della riorganizzazione della sanità marchigiana, per abbattere la mobilità passiva, promuovere, con la riqualificazione, flussi attivi di mobilità; in poche parole per produrre risorse da investire per la salute dei marchigiani.
Per questo importante obiettivo, a nord e a sud delle Marche, la Giunta regionale precedente aveva previsto la costituzione di due Aziende Ospedaliere che, dentro il sistema sanitario regionale, grazie a una programmazione unitaria e a una organizzazione coordinata potessero cogliere meglio la specificità delle zone di confine per raggiungere l’obiettivo ricordato.
Per il sud delle Marche, la costituzione dell’Azienda è stata indicata da una proposta di legge della precedente Giunta Regionale (con Petrini, anche allora, vicepresidente). Questa proposta è stata riconfermata in campagna elettorale non solo dai Ds del Piceno, ma dal Presidente dell’allora e dell’attuale Giunta, Spacca, nella campagna di rendicontazione dell’attività svolta negli incontri sia di Ascoli che di San Benedetto.
I tagli dei fondi sulla sanità operati dal Governo Berlusconi, gravissimi e sbagliatissimi, nulla hanno a che vedere con la scelta di istituire o no l’azienda sanitaria nel sud delle Marche; anzi, proprio l’istituzione dell’azienda consentirebbe una riorganizzazione ben più forte di quella consentita dall’area vasta, con un risparmio di risorse e maggiore efficienza.
Nè l’istituzione dell’azienda determinerebbe, come paventa Petrini, uno squilibrio territoriale nella attribuzione delle risorse, in quanto la programmazione del sistema regionale rimane in capo al governo regionale. Semmai il problema è inverso: nonostante la riduzione di risorse, a Fermo, ad Ancona Sud, a Pesaro si costruiscono nuovi ospedali; ad Ascoli, invece, si pensa di impedire una riorganizzazione promossa dal territorio e proposta fino a ieri dalla Giunta regionale?
Non c’è, dunque, nessun argomento per fare marcia indietro rispetto agli obiettivi che la Giunta regionale ha sempre indicato e recentemente confermato proprio ad Ascoli Piceno.
E’ inoltre opportuno che la classe dirigente, di questi tempi più che mai, con prudenza, rispetto e umiltà ascolti le organizzazioni del territorio prima di esprimere considerazioni affrettate, anche per evitare autogol come quelli proprio in questi giorni sotto gli occhi di tutti: nella zona territoriale di Ascoli, in una logica incomprensibile ai mortali, è stato nominato un direttore che, qualche secondo dopo aver avuto l’incarico è andato via, in un’ altra struttura sanitaria fuori regione.
La conferenza dei Sindaci, i Sindacati di qualsiasi tipo e colore, le associazioni, tutte, avevano indicato un altro nome presente nella rosa proposta dal direttore dell’ASUR, che avrebbe assicurato consenso democratico, stabilità, continuità. Questa proposta non è stata accolta: i risultati si vedono; oggi siamo, secondo alcune voci, e chissà perché, di fronte al rischio di un nuovo, ennesimo commissariamento.
E’ ora che dalla Giunta regionale arrivi per il sud delle Marche qualche segnale di ragionevolezza; se si continua a pensare che il territorio ascolano sia disposto, magari per una sua presunta debolezza politica, a subire ogni decisione con condiscendenza e rassegnazione si commette un errore grave: ci batteremo tutti, in modo compatto, a che sia riconosciuta alla nostra realtà e ai nostri cittadini quella piena dignità di servizi e di opportunità che altri territori hanno da tempo».
Valentina Bellini Segretaria Comunale Partito Democratico Ascoli
Stefano Corradetti Capogruppo PD Consiglio Comunale Ascoli
Felice Gregori Coordinatore comunale PD San Benedetto
Claudio Benigni Capogruppo Consiglio Comunale PD San Benedetto