Le elezioni, attese in Occidente per capire se la Bosnia sta progredendo verso la Ue e la Nato o è ancora in stagnazione politica, sono state macchiate dal sospetto di brogli nella parte serba.
Il figlio del presidente bosniaco nel periodo bellico Alija Izetbegovic, Bakir, sembra meglio predisposto a lavorare con gli altri gruppi etnici del rivale Haris Silajdzic, ed è in testa nello scrutinio che assegna il posto musulmano nella presidenza tripartita, dopo che è stato contato l'80% delle schede.
Nella metà serba del paese, secondo i primi risultati, l'Alleanza dei social-democratici indipendenti di Milorad Dodik, che in campagna elettorale ha minacciato la secessione dalla Bosnia, è in testa.
Ma il candidato del partito per la presidenza, Nebojsa Radmanovic, ha un sottile margine di vantaggio del 3% sul primo dei rivali dopo lo spoglio del 70% delle schede.
Dopo la guerra del 1992-95 che ha ucciso circa 100.000 persone, la Bosnia ha avuto cinque elezioni, ma non ha fatto progressi né sul piano politico né in quello economico e rimane in coda alle nazioni balcaniche che aspirano ad entrare nella Ue e nella Nato.