Il Teorema di Mandsen: Il Caso Calipari e la guerra tra le spie

Il Teorema di Mandsen: Il Caso Calipari e la guerra tra le spie

Madsen spazia dai rapporti tra enti statunitensi e il regime di Saddam Hussein, i misteri del terrorismo

L'Intervista e' stata pubblicata originariamente l'8 maggio 2005, due mesi dopo l'assassinio, sul quotidiano Statunitense in lingua italiana, America Oggi, il giornale successore e Il progresso Italo-Americano."Mayne Madsen presenta in questa esclusiva intervista il suo esplosivo ''teorema'' sull’omicidio di Nicola Calipari. Ex analista del National Security Agency (NSA), Madsen ora è un esperto e informato giornalista investigativo.
Apparentemente sostenuto da informazioni interne, Madsen ricostruisce la tragedia di Calipari e Giuliana Sgrena scavando con caparbietà sul passato, sui legami e le attività di personaggi e apparati ''al di sopra di ogni sospetto''.
In questa intervista, Madsen spazia dai rapporti tra enti statunitensi e il regime di Saddam Hussein, i misteri del terrorismo, i giochi pericolosi di apparati segreti all’interno di apparati segreti per portare a termine la loro missione di guerra, gli scandali del petrolio e degli armamenti. Madsen affonda il suo bisturi analitico negli scandali della Banca Nazionale del Lavoro di Atlanta, nell’Iran-Contra, nell’uso dell’asse Roma-Bagdad da parte di super apparati di intelligence, negli asseriti legami tra la famiglia Bush e traffici eccellenti. Arriva fino allo strano suicidio di un collega di Calipari, il Colonnello Schiavo, addetto militare a Bagdad alla fine degli anni Ottanta. Le sue conclusioni sono mozzafiato: Calipari era l’obiettivo, Calipari sapeva troppo.
Madsen non ci fa vedere ''prove documentate'' di quello che sostiene, ma ci dice che sono le sue specifiche conoscenze tecniche sul mondo dell’Intelligence e alcune ''fonti interne'' a portarlo verso certe conclusioni. I lettori quindi sono avvertiti: ciò che leggerete è ''Il teorema di Madsen'', che segue una logica ma è ancora tutto da dimostrare.
A questo punto, riteniamo che sia utile dare la possibilità ad un ex funzionario di intelligence (e di intelligence elettronico) di dire la sua sulla morte di un altro esperto di intelligence come era Nicola Calipari.

Nella foto Wayne Madsen, quando indossava la divisa di Sottotenente della US Navy ed era assegnato alla National Security Agency/Naval Security Group Command. -

Il Caso Calipari e la guerra tra le spie di Umberto Pascali*

Wayne Madsen è oggi un giornalista investigativo e un syndicated columnist che ha apparentemente un inesauribile numero di fonti all’interno di varie agenzie di intelligence. La ragione è semplice: oltre ad essere un autore informato e dalla prosa sfavillante, Madsen ha lavorato in una delle agenzie più ''esotiche'' e meno conosciute, la National Security Agency (NSA) che si occupa di intelligence elettronico, quella che ha avuto storicamente un bilancio di molto superiore a quello della più nota CIA. Madsen spiega che le sue non sono semplici ''fonti'', ma ex colleghi ed amici, per questo spesso è nella posizione di poter dare la temperatura interna in apparati altrimenti inavvicinabili. Madsen ha un carnet professionale di tutto rispetto. Salì alla ribalta della notorietà al tempo del famoso scandalo di spionaggio elettronico conosciuto come Echelon. Su quel soggetto presentò un apprezzato rapporto al Parlamento Europeo. E’ apparso in veste di esperto in programmi televisivi come le News Hour della Pbs, Nightline e 20/20 della Abc, e il Fox News Channel. Ha scritto per il Philadelphia Enquirer, il Miami Tribune, l’Atlanta Journal Constitution, il Village Voice e la sua firma si può trovare regolarmente su un vastissimo numero di giornali online.

Wayne Madsen, come abbiamo detto, ha avuto una lunga carriera in una delle più grandi agenzie di intelligence americane, la National Sercurity Agency. Il Direttore uscente della NSA, Il generale Michael V. Hayden, USAF è stato piazzato recentemente con l’ambasciatore John Negroponte alla testa di una nuova super agenzia di intelligence. Prima di andare alla super agenzia, Negroponte ha svolto il ruolo di proconsole americano in Iraq. E’ stato proprio un team che ufficialmente avrebbe dovuto proteggerlo (anche se il proconsole era già transitato da tempo), quello che fece fuoco uccidendo Nicola Calipari e ferendo Giuliana Sgrena vicino all’aeroporto di Bagdad.

Umberto Pascali: Signor Madsen, ci parli della sua esperienza nella NSA

Madsen: ''Il mio retroterra professionale è in comunicazioni, data intelligence e ho lavorato a sistemi di ingegneria per intelligence elettronico. L’ultimo direttore della NSA, il generale Hayden è diventato da un paio di settimane il vice di John Negroponte il quale ha un passato molto discusso, non solo in Iraq — come responsabile istituzionale della condizioni che permisero l’attacco contro l’automobile di Calipari e Sgrena— ma anche in Honduras negli anni 80 dove era il consigliere del regime militare che usava gli squadroni della morte per uccidere contadini e oppositori. Il nuovo numero due di Negroponte, il Gen. Hayden fu colui che autorizzò la NSA (e i suoi partner nell’operazione di spionaggio elettronico conosciuta come Echelon — L’Inghilterra, il Canada, l’Australia, La Nuova Zelanda) a intercettare i telefoni di diverse ambasciate ONU di paesi che avevano dubbi sull’opportunità di sostenere la guerra contro l’Iraq. Questo è il duo (Negroponte e Hayden) che ha il controllo di 15 agenzie di intelligence''.

Mr. Madsen, la sua reazione al rapporto finale della commissione di indagine sull’ omicidio di Calipari. Quel rapporto è stato di fatto rilasciato, per errore, integro, senza gli omissis. E’ stato un errore?

''Credo che la fuga di notizie sia dovuta a mancanza di diligenza (magari intenzionale) da parte dei militari USA che hanno creato il formato per la disseminazione su internet. C’è da dire che molti militari americani risentono il modo in cui si comporta l’amministrazione Bush – la sua tendenza al segreto ad ogni costo per evitare l’imbarazzo politico. L’ambasciatore a Roma, Mel Sembler dovrebbe essere chiamato Mel Dissembler (dissimulatore) perché dissimula la verità. Sembler, Negroponte, gente come Douglas Feith del Pentagono e altri neo-conservatori che hanno avuto un ruolo nella preparazione del rapporto molto probabilmente non volevano che venissero alla luce i nomi dei militari coinvolti nella sparatoria contro Calipari e Sgrena. Se non altro perché questi militari possono diventare un domani possibili testimoni che potrebbero smantellare le conclusioni ufficiali del rapporto; conclusioni che erano state decise prima ancora che le cosiddette indagini fossero terminate''.

Il rapporto conclude che la colpa l’omicidio di Calipari e il ferimento della Sgrena e dell’autista dell’auto è da attribuirsi allo stesso Calipari. Il rapporto fornisce una serie di prove per cercare di dimostrare che tutte le regole erano state seguite perfettamente. Come specialista in intelligence elettronico, quale è la sua opinione?

''Il rapporto menziona restrizioni sull’uso dei cellulari lungo la Route Irish perché potrebbero essere usati per far esplodere ordigni improvvisati. Infatti, e questo è molto rilavante, come routine quotidiana, la National Security Agency mantiene tutte le frequenze (amiche, nemiche, e non minacciose) in una database. Tutte. Fonti interne alla NSA mi hanno detto che il gen. Hayden è stato negligente nel provvedere dati di Signal Intelligence o SIGINT [l’attività informativa svolta mediante la captazione di segnali per via radio-elettrica ed elettronica ndr] ed di intelligence elettronico (ELINT) alle unità militari sul campo. Io credo che esistevano fondati motivi per cui Negroponte e i suoi amici neoconservatori volessero che persone come la Signora Sgrena e il Sig Calipari venissero tolti di mezzo. Ma io so anche che molti casi di fuoco fratricida o ''fuoco amico'' sono dovuti a segnali difettosi o non aggiornati nel campo. Un Tornado delle forze aeree britanniche e un convoglio Curdo nel Nord dell’Iraq sono stati attaccati da forze americane a causa di dati elettronici difettosi da parte della NSA. Non sono stati in grado di distinguere forze amiche da forze ostili''.

Lei ha scritto non poco sul caso Calipari. Su Online Journal del 15 marzo lei scrisse che le truppe americane coinvolte erano state già discolpate. Lei scrisse: ''l’amministrazione Bush ha intrapreso precisi passi legali per dichiarare le Forze speciali dell’''assassination team'' in Iraq immuni da qualsiasi procedimento giudiziario criminale derivante dall’omicidio del numero due del Sismi…'' Lei menzionò vari cambiamenti nelle procedure che allargavano la possibilità di copertura legale…

''L’amministrazione Bush, respingendo il Tribunale Internazionale e adottando la ''Worldwide Attack Matrix'' associata con l’ex direttore della CIA, George Tenet, permette ufficialmente alle forze americane di prendere di mira chiunque sia considerato una minaccia alla sicurezza nazionale USA. Questo butta all’aria anni di divieti presidenziali contro la pratica dell’assassinio politico da parte degli Stati Uniti o di entità da esso finanziate. L’indagine americana della tragedia Calipari è stato solo un trucco – le forze americane coinvolte erano già state discolpate da ogni possibile conseguenza legale dall’autorità della Casa Bianca''.

Il 22 Marzo – nell’articolo ''L’agente italiano Calipari, un obiettivo di opportunità'' lei descrisse un drammatico e complesso contesto. Lei paragonò l’omicidio Calipari al suicidio dell’addetto militare italiano a Bagdad, Col Giuseppe Schiavo nel 1989. Lei scavò di nuovo nello scandalo della Bank of Credit and Commerce International (BCCI) e della filiale della Banca Nazionale del Lavoro ad Atlanta, in Georgia – che ''America Oggi'' fu il primo a riportare — e le loro connessioni con la fornitura da parte di agenzie americane di armi all’Iraq di Saddam Hussein. Perché pensa che questo scandalo abbia rilevanza adesso?

''I legami tra la famiglia Bush, la Bcci, la BNL e la fornitura di armi a Saddam Hussein è molto nota. Il Colonnello Schiavo, ovviamente, come addetto militare a Bagdad doveva sapere di come George H W Bush usasse questi canali finanziari per armare Saddam Hussein con gas ecc. Avere quel tipo di informazioni sui Bush poteva benissimo portare al ''suicidio'' delle persone depositarie di tali conoscenze. Si ricordi che non c’è stato alcun scandalo di un certo rilievo che non abbia coinvolto un membro della famiglia Bush: Commerci con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, la Baia dei Porci a Cuba, la guerra in Vietnam, il Watergate, l’''October Suprise'' e gli ostaggi USA in Iran, l’Iran-Contra, l’armamento di Saddam Hussein, i vari traffici di droga in America Latina, l’armamento e addestramento di Osama Bin Laden e delle sue forze in Afghanistan durante la guerra contro i Sovietici, lo scandalo Enron … e adesso le menzogne sulle armi di distruzione di massa in Iraq. Tutti questi episodi portano le impronte digitali della famiglia Bush e delle sue coorti.. E sembra che quando qualcuno sappia troppo sulla famiglia Bush, semplicemente muore – suicidio, incidente aereo, sparatoria accidentale ecc.

Stiamo assistendo adesso a un apparente spaccatura all’interno dell’apparato istituzionale USA. Persino il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha parlato di contrapposizione tra il Dipartimento di Stato e quello della Difesa (il Pentagono). E’ credibile questo scenario?

''Questo è molto importante. Ci sono cellule di neo conservatori che si sono annidate in profondità in varie agenzie americane. E’ nel Pentagono che tali forze hanno guadagnato più terreno. Tuttavia, ci sono anche altre forze; individui e gruppi decisi a difendere la Costituzione stanno cominciando a contrattaccare – forse questo è il motivo per cui la versione incensurata del rapporto è diventata accessibile così facilmente. Altro esempio; l’FBI sta investigando il Pentagono in un grosso caso di spionaggio poiché elementi nel Pentagono si sentivano più vicini a un paese Mediorientale (Israele) che al loro paese. Quello che rende l’omicidio di Calipari di grande rilievo nel contesto della misteriosa morte del Col. Schiavo è il fatto che continuamente saltano fuori elementi neoconservatori e altri individui implicati sia nello scandalo BCCI/BNL, sia nella fabbricazione di menzogne a falsi documenti con lo scopo di giustificare la guerra in Iraq, fino a incontri segreti che hanno incluso la notoria figura del faccendiere Manucher Ghorbanifar come canale riservato con l’Iran. Secondo i miei contatti nel governo americano, le persone coinvolte in incontri segreti che hanno portato alla guerra in Iraq comprendono il neo-conservatore Michael Ledeen, sua figlia Simone Ledeen, il sedicente agente a tempo del SISMI, Rocco Martino, Ghorbanifar, il funzionario del Pentagono Larry Franklin recentemente arrestato come spia israeliana, il suo superiore al Pentagono, Harold Rhode che è anche ufficiale di collegamento con l’attuale Ministro del Petrolio iracheno, Ahmad Chalabi. Penso che molti dettagli emergeranno su questa storia. Ma il punto è questo: poiché questa banda di neoconservatori influenzati da elementi in Israele hanno usato Roma come una importantissima base operativa, le loro attività sarebbero state sicuramente note a Calipari esattamente come le attività riguardanti l’armamento segreto di Saddam Hussein con componenti di armi di distruzione di massa erano certamente conosciute al Col. Schiavo 15 anni fa. Per concludere, in questo caso, sì: Berlusconi ha ragione. C’é una guerra civile all’interno della Stato americano. Peccato che si sia schierato con la parte sbagliata.

*Umberto Pascali è un analista strategico che lavora nell’area di Washington, DC. Negli ultimi anni si è occupato dell’area dei Balcani scrivendo sulla situazione in Croazia, Bosnia, Serbia e Montenegro e Macedonia.

Immagine: Mayne Madsen

Gruppo Editoriale Oggi, Inc.

55 Bergenline Ave.

Westwood, NJ 07675

tel. (201)358-6692 (212)268-0250

E.Mail: americoggiI@aol.com

 

Argomenti