Il Trattato fra Gheddafi e Berlusconi

Il Trattato fra Gheddafi e Berlusconi

Definitivamente approvato il 3 febbraio dello scorso anno, segna la fine dell'isolamento

Cosa sarebbe avvenuto se un cristiano in Libia avesse affermato la superiorità del cristianesimo sull’ islamismo ?Certamente sarebbe stato arrestato e gettato in una galera libica, ma si sa noi accogliamo tutti. I rapporti con la Libia non sono mai stati facili. Dopo l’avvento al potere del colonnello Muammar Gheddafi,nel 1970, gli italiani furono cacciati e le loro proprietà confiscate. I rapporti italo libici raggiunsero il punto di rottura nel 1986 quando un missile lambì Lampedusa come rappresaglia per il bombardamento americano di Tripoli e Bengasi. La Libia accusò l’Italia di aver fatto partire gli aerei dal nostro territorio, mentre ciò risultò assolutamente falso. La Libia,inoltre, rivendica erroneamente il Golfo della Sirte come sue acque nazionali.
Nel 1988,poi, la Libia fu accusata di appoggiare il terrorismo internazionale ed agenti libici di aver provocato i disastri aerei di Lockerbie  e del Niger nei quali furono coinvolti aerei della PanAm (USA) e dell’Uta (Francia). Isolata internazionalmente la Libia fu costretta a consegnare i presunti terroristi ed a pagare un cospicuo risarcimento. Il trattato tra Italia e Libia è stato definitivamente approvato  il 3 febbraio dello scorso anno.
La parte più onerosa del Trattato è quella che comporta per l’Italia la realizzazione di progetti infrastrutturali di base per 5 miliardi di dollari con un esborso annuale di 250 milioni di dollari per 20 anni da reperire ,e questo non è noto a tutti, mediante una addizionale dell’IRES a carico delle imprese operanti nel settore degli idrocarburi.C’è comunque sempre in agguato il pericolo di nazionalizzazione delle fonti energetiche ventilate dalla Libia poiché l’ENI è massicciamente presente in questo paese.
Altro onere  per l’Italia sono le “iniziative speciali”come l’assegnazione di borse di studio ed un programma di riabilitazione per lo scoppio di mine. I crediti vantati da imprese italiane in Libia,mai pagati,ammontano a 620 milioni di euro e nel Trattato questi pagamenti non risultano contemplati. Il Trattato dimentica anche gli indennizzi dovuti agli italiani cacciati dalla Libia ma per questa ingiustizia la legge di autorizzazione al Trattato ha previsto,bontà loro,a carico dell’Italia un indennizzo ulteriore rispetto a quello accordato in passato. La parte del Trattato che ha lasciato più perplessità è quella sui diritti umani per la sorte degli immigrati respinti e lasciati in balia del deserto. E’ facile prevedere che l’attuazione del Trattato è irta di ostacoli e le ombre non mancano,nel frattempo Muammar Gheddafi si diletta a dare lezioni a 500 hostess sulla religione islamica.

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