Proprio perché sarebbe insano abbandonare nel cimitero delle buone idee questa occasione per la città, è necessario che le forze politiche dimostrino maturità e saggezza nel riportare all’attualità questo tema, stimolare discussione e confronto, portando contributi propositivi nei punti in cui si ritiene migliorabile il percorso.
Ciò di cui Ascoli non ha bisogno, invece, è che, come i capponi di Renzo di manzoniana memoria, le personalità più autorevoli che dovrebbero essere protagoniste di questa attività di proposta e collaborazione per il bene comune, si “becchino” tra loro, in una brutta gara di veti incrociati, contrarietà pregiudiziale, masochistica ricerca del “tanto peggio (per la città) tanto meglio (per alcuni)”. Quasi nell’augurio che il progetto (con le prospettive economiche che potrebbe aprire) naufraghi del tutto.
Del resto, negli anni passati, l’avvio del progetto di riqualificazione dell’area Carbon è stato promosso e portato avanti con il contributo di tutte le Istituzioni competenti in modo sostanzialmente condiviso, a prescindere dal loro colore politico (Comune e Provincia, all’epoca, erano di due schieramenti diversi).
Tanto per fare un esempio, la delibera del Consiglio Comunale n. 25 del 12/03/2009 che, ripercorrendo tutto l’iter avviato sulla riqualificazione, assumeva impegni precisi sulle cose da fare per rendere operativo il progetto, fu approvata senza voti contrari e con l’astensione dei consiglieri del PD e dell’ UDC.
Parlare, quindi, genericamente e allusivamente di strane “connivenze” tra gruppi politicamente trasversali non solo è offensivo per le forze sociali, politiche e sindacali che si sono sforzate di non mandare all’aria un’opportunità –lo ripetiamo- unica per la città, pur tra le tante perplessità e differenze di vedute sul destino dell’area, ma rischia di mettere in luce, agli occhi dei cittadini, l’opacità di una classe politica che in questo momento invece è chiamata a un impegno progettuale e propositivo ben più impegnativo di quanto siano delle dichiarazioni allusive sui giornali, peraltro inevitabilmente incomprensibili perché non circostanziate e prive di fondamento.
Perché invece non rimettere al centro dell’attività politica della città questo tema, su cui, tra l’altro, il consiglio comunale in carica da più di un anno non ha mai preso la parola?
Riapriamo il dibattito e il confronto sul futuro dell’area Carbon, poniamola al centro del confronto in città, portiamo la questione a conoscenza dei cittadini (molti sono confusi e all’oscuro sul tema), e ascoltiamone istanze e proposte per poi scegliere (è questo che deve fare una buona classe politica!) responsabilmente la strada più condivisa e più utile per la città.
Che ne è, ad esempio, dell’”Ufficio Partecipazione della trasformazione dell’area CARBON” in capo agli Uffici Comunali (Urbanistica ed Ambiente) per il monitoraggio, raccolta e diffusione di tutte le elaborazioni tecniche e progettuali sull’area, ufficio nato proprio per rendere condivisa e partecipata questa sfida per la città?
Questo è l’impegno che, da forze di opposizione, cerchiamo di portare avanti in nome dei i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia: stimolare l’amministrazione a prendere decisioni necessarie e utili per la città. E’ un compito arduo che le forze politiche che rappresentiamo svolgono da più di 10 anni verso amministrazioni diverse ma che in questi anni, purtroppo per la città, hanno dimostrato in modo coerente e continuativo miopia, insipienza politica e scarso interesse per la cosa pubblica».