/Acqua pubblica, Rossi: «Occorre coerenza per difenderla»
Acqua pubblica, Rossi: «Occorre coerenza per difenderla»
«Verificheremo nei prossimi mesi la reale volontà dei nostri amministratori»
Tessarolo, nel suo recente parere al riguardo, chiesto proprio dal Sindaco Castelli e dall’ANCI, sostiene che ci si può opporre efficacemente all’obbligo della messa a gara del servizio idrico, imposta dal Decreto Ronchi, invocando la “non rilevanza economica” del servizio stesso in relazione alle sue forti implicazioni sociali ed etiche.
Proprio per questi motivi come ” Tavolo Piceno per l’acqua bene comune” abbiamo intrapreso con successo nei mesi scorsi, a partire dal Convegno di Foce di Montemonaco del Novembre 2009, la campagna per inserire “il diritto all’acqua” e “la non rilevanza economica” negli Statuti comunali e provinciali (come suffragato esplicitamente dallo stesso Tessarolo!).
Peccato che tra i ben 23 Enti che hanno già intrapreso positivamente questo procedimento approvando una mozione in tal senso, proprio il Comune e la Provincia di Ascoli Piceno sono i soli, che per esplicito veto di Castelli e Celani, non hanno ritenuto di inserire nel testo della stessa mozione, approvata dai rispettivi Consigli, la precisa espressione della “non rilevanza economica” (affermazione netta e derimente), limitandosi a dichiarare il servizio idrico “servizio pubblico essenziale da non privatizzare” (espressione di un auspicio).
Poco male se ora, all’atto delle modifiche statutarie, si recupererà la corretta formulazione da noi originariamente richiesta e se, soprattutto, si riunirà rapidamente l’assemblea dell’Autorità d’Ambito per ribadire gli stessi principi ed inserirli nello statuto del Consorzio come indicato dallo stesso “luminare”.
Ma l’avv.Tessarolo ha anche sostenuto la legittimità di un altro nostro “cavallo di battaglia”: il ritorno della CIIP dall’assurda forma di SpA (soggetto privato) a quella di Azienda Speciale Consortile (soggetto pubblico) più coerente con un servizio di interesse generale riguardante un bene comune come l’acqua!
Su questi passaggi, al di la delle parole, verificheremo nei prossimi mesi la reale volontà dei nostri amministratori di difendere l’acqua dalla privatizzazione come chiedono quasi un milione e mezzo di cittadini italiani, di cui diverse migliaia nel nostro territorio, che hanno sottoscritto la richiesta dei referendum popolari per togliere l’acqua dal mercato (Legge Ronchi) e il profitto dall’acqua (Testo Unico Matteoli)».