Le accuse rivolte alla Provincia sono, infatti, vuote e prive di qualsiasi fondamento. L’atto, deliberato dall’Assemblea consiliare, invita semplicemente i Comuni a regolamentare, all’interno del proprio territorio, la dislocazione, l’assetto e la potenza degli impianti fotovoltaici. Dunque, il limite di 50 Kw, stabilito dal Consiglio per la produzione di energia degli impianti installati, vige solo in mancanza di apposito regolamento comunale e può essere derogato dalla singola Amministrazione nell’ambito della propria autonomia amministrativa e degli strumenti di pianificazione in capo a ciascun Ente locale.
Pertanto, da parte della Provincia, non c’è stata nessuna prevaricazione, atto d’imperio o tantomeno lesione della capacità decisionale di altri Enti, ma solo l’approvazione di un atto equilibrato e responsabile, volto all’obiettivo di interesse generale della comunità locale, di coniugare al meglio, nelle zone agricole, la tutela paesaggistica con le esigenze degli agricoltori, degli agriturismi e le legittime necessità di investimento di quegli imprenditori che operano o intendano indirizzarsi verso la produzione di energie verdi.
Ho voluto con trasparenza ribadire la volontà dell’Amministrazione Provinciale per onore della verità e per un dovere istituzionale di corretta informazione verso l’opinione pubblica. Chiarito questo punto, resta la mia più ampia disponibilità ad incontrare ed a confrontarmi in maniera ampia e costruttiva con le forze imprenditoriali e gli operatori del settore dell’energia per individuare nelle zone industriali o, in altre parti del territorio, le aree più idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici e le migliori e più opportune condizioni e criteri per la loro realizzazione a beneficio dello sviluppo economico e della salvaguardia paesaggistica ed ambientale del territorio provinciale».