La “patacca”scoperta all’inizio della consiliatura, di un programma di mandato copiato, parola per parola, da quello regionale dell’Abruzzo la diceva già lunga su quanto questa amministrazione abbia le idee chiare su ciò che vuole fare per Ascoli. Dalle azioni di un anno di lavoro non si individua una linea coerente, degli obiettivi perseguiti con coerenza per il rilancio della città. Solo atti a macchia di leopardo, fatti più per compiacere umori temporanei di fette di popolazione che per reali necessità della città.
Un esempio di totale inadempienza? La riqualificazione del centro, punto nevralgico per la città, che si è tradotta solo in: coppi fotovoltaici sui tetti della città antica, progetto di asfaltatura per Corso Mazzini, sventramento della collina dell’Annunziata per fare posto ad altri parcheggi in ossequio alla Saba, vera padrona del nostro stupendo centro storico. Con buona pace del riconoscimento Unesco. Che si allontana sempre più con il carico di fondi, visibilità internazionale e ritorno economico che potrebbe portare a tutta la città. Forse quando il Sindaco afferma di voler risolvere il problema sosta intende che vuole risolvere i problemi della Saba, e quindi compiacerla sempre di più rendendo il centro un maxiparcheggio, senza soluzione di continuità. A proposito: che fine ha fatto l’impegno preso dal Sindaco in Consiglio, nel lontano febbraio, di relazionare su quanto dovuto alla Saba?
Alle periferie non è andata meglio: l’unica realtà in movimento che si vede, a Monticelli come a San Filippo, è il fiorire di rotonde in ogni dove. Che ne è delle tante promesse distribuite in campagna elettorale insieme al pesce fritto nelle sagre di Monticelli?
TANTE PAROLE, POCHI FATTI
Del “Sindaco che ti ascolta” e/o “il Sindaco di tutti” si sono perse da tempo le tracce. Abbiamo, quello sì, il Sindaco che parla: onnipresente nelle occasioni di rappresentanza e sulle pagine dei giornali, in pieno stile berlusconiano, il Sindaco ci rassicura con raffiche di slogan e promesse. Esempio emblematico è il progetto sull’Università: Castelli, con tanto di manifesti, vanta la ripresa di quel progetto come opera tutta sua: omette di dire, però, che il progetto è quello lasciato con indifferenza nel cassetto per lustri dal suo predecessore Celani (di cui si proclama erede) e che è stato tanto sollecitato, invece, dall’ opposizione negli anni scorsi e dimentica pure che i fondi su cui poggia sono stati sbloccati dalla Regione. In buona sostanza: il Sindaco, per fare qualcosa di buono per la città, ha dovuto attingere a fondi e idee del centro sinistra!
Altro esempio di parole e di annunci senza conseguenza: il Quoziente Familiare. Sono stati approvati dal Consiglio Comunale gli indirizzi generali, in contemporanea con la Settimana della Famiglia. Abbiamo chiesto di chiarire e di spiegare quali fossero i gruppi familiari che potevano usufruire di questo importante sgravio per dare concretezza alla delibera (al di là della fumosa retorica abbastanza fastidiosa vista la serietà del tema). Non c’è stato risposto e in tutta fretta si è votato. Ma la stessa fretta la Giunta non ce l’ha, visto che la delibera operativa che, per intenderci, incide concretamente sulle tasche delle famiglie non sembra essere stata ancora emanata. Di nuovo tanto rumor per nulla? Di nuovo solo uno spot di propaganda?
Nessuna parola, nessuna preoccupazione, invece, sugli effetti nefasti della manovra finanziaria del governo amico: si invoca genericamente la crisi del mondo occidentale e si mettono avanti i fondi ottenuti dalle “missioni romane”. Peccato però che quei soldi (fondi destinati al recupero ambientale) siano già stati indirizzati. E dove? Ma sui nuovi parcheggi, naturalmente!
Recita il Vangelo: “Non chi dice Signore! Signore! entrerà nel regno dei Cieli ma colui che fa la volontà del Padre mio”. Ecco: dovrebbe essere di stimolo per il nostro Sindaco questo meraviglioso messaggio a dimostrare davvero, e non solo a parole, che si sta perseguendo la volontà di tutti i cittadini».