Lo prevede una proposta di legge che la Giunta regionale ha inviato in Consiglio per l’approvazione. “La pesante crisi economica generale richiede una riduzione dei costi degli apparati amministrativi, una razionalizzazione organizzativa e un’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse pubbliche – evidenzia l’assessore alle Fiere, Antonio Canzian – Una necessità ancora più stringente, dopo gli ingenti tagli dei trasferimenti statali alle Regioni, a seguito della manovra finanziaria del Governo nazionale. La Regione fa la propria parte per contenere la spesa pubblica, lo Stato sia ugualmente coerente e intervenga nei settori di propria competenza con analoga decisione e tempismo”.
La proposta di legge, afferma il l’assessore “si pone in continuità con il percorso di riordino degli enti dipendenti, già avviato nella precedente legislatura. La permanenza dell’Erf, inoltre, non risulta più opportuna, essendo profondamente mutato il contesto giuridico ed economico che giustificava l’attività di un ente fieristico pubblico”.
Nel corso della discussione del provvedimento in Giunta è stato ricordato che la Corte di giustizia dell’Unione europea considera l’organizzazione delle manifestazioni fieristiche come “libera espressione di attività imprenditoriale che non può essere svolta in regime di esclusiva da enti pubblici”.
La Regione, pertanto, punta ad aderire alla costituzione di una società fieristica privata che promuova l’immagine del territorio, le imprese e i prodotti marchigiani.
La proposta di legge si compone di quattro articoli. Il primo dispone la soppressione del’Erf e lo scioglimento dei relativi organi, con il subentro della Regione nell’esercizio delle funzioni e dei rapporti in vigore. Il secondo autorizza la Giunta regionale a compiere gli atti necessari per aderire a un società privata, il cui scopo statutario sia l’organizzazione di manifestazioni fieristiche promozionali delle Marche. Il terzo disciplina gli aspetti relativi al personale: quello con rapporto di lavoro a tempo indeterminato verrà trasferito alla Regione o, su richiesta dei dipendenti, in mobilità agli enti pubblici soci dell’Erf o, eventualmente, assegnato alla nuova società. Il quarto prevede le disposizioni finanziarie necessarie all’attuazione della legge.