Il Cittadino ha dimostrato sempre grande rispetto e stima nei confronti del Difensore civico e stupore per le modalità di ascolto, soluzione rapida, positiva o negativa che fosse, ma comunque motivata e soprattutto compresa. E’ a lui che va il mio ringraziamento perché ha rafforzato in me la convinzione che l’ascolto, la sburocratizzazione, l’informalità, la mediazione, la professionalità sono gli unici veri ingredienti per la soluzione più rapida ed efficace dei problemi soprattutto tra utente e Pubblica amministrazione; questo anche se, purtroppo, la logica dei “tagli” ci porta in direzione opposta.
La normativa che disciplina la difesa civica, infatti, è l’unica in Italia che coniuga, da un lato la possibilità per i cittadini di rivolgersi gratuitamente al Comune per avere un sostegno giuridico su una specifica problematica che lo coinvolge in un procedimento amministrativo, attraverso la collaborazione di un esperto tecnico, non politico, indipendente, non gerarchicamente sottoposto a chicchessia, dall’altro la possibilità per un’istituzione pubblica (il Difensore civico appunto) di agire in modo veloce, informale e diretto, per la soluzione dei problemi dei cittadini, applicando i metodi di risoluzione non contenziosa dei conflitti (materia purtroppo ancora poco conosciuta in Italia).
A breve relazionerò all’amministrazione il lavoro svolto in questi anni, che ho già proceduto a riferire al Presidente del Consiglio ed ai capigruppo.
Lo Statuto della città di Ascoli prevede che il Difensore civico resti in carica sino a che non venga sostituito dal suo successore.
Tuttavia la legge finanziaria 2010, negando le sovvenzioni a questa figura ha previsto la soppressione del Difensore civico comunale alla sua scadenza.
Nel contempo, però, la medesima manovra introduce la nascita del Difensore civico territoriale, che trova la sua espressione nel Difensore provinciale.
La situazione di Ascoli Piceno, unico capoluogo nelle Marche ad avere il Difensore provinciale è peculiare perché è l’unica città ad avere la possibilità di sostituire il Difensore comunale con quello provinciale, dando un senso di continuità al servizio offerto al cittadino.
Perché ciò accada, occorre una convenzione tra Comune e Provincia che ora non c’è. Questa è una scelta politica che spetta solo ai nostri amministratori.
Con l’auspicio di aver reso un servizio utile agli utenti e nel ringraziare la segretaria dell’ufficio, gli amministratori, i Dirigenti, i dipendenti comunali che hanno collaborato attivamente, nonché i colleghi tutti e in particolare quelli del Coordinamento regionale e nazionale, mi auguro che presto si torni a parlare del Difensore civico come nel resto d’Europa, quale servizio utile e necessario al cittadino, anche attraverso l’istituzione del Difensore civico nazionale».