Manovra, Andrenacci: un provvedimento inaccettabile

Manovra, Andrenacci: un provvedimento inaccettabile

«Le Marche e i comuni marchigiani sono enti virtuosi, attuano politiche di contenimento dei costi»

Oltre al taglio delle loro risorse, gli enti locali dovranno infatti fare i conti con i mancati trasferimenti regionali. Le Marche, in particolare, sono ai primi posti tra le regioni del centro-nord per quanto riguarda le decurtazioni sulle uscite, che si aggirano sull’8,7%, corrispondente a 109,8 milioni. I comuni, in particolare, vengono penalizzati da questa manovra non solo direttamente, con l’inasprimento del patto di stabilità e il taglio ai trasferimenti, ma anche indirettamente, perché le Regioni faranno ricadere su di loro i tagli che riceveranno dallo Stato. Frenare l’azione degli enti locali significa paralizzare l’intero paese, di conseguenza ancora una volta chiediamo al Governo di allentare i vincoli imposti dal Patto. Il momento è difficile per tutti, ma non possono essere le fasce più deboli della popolazione a pagare il prezzo della crisi, né può essere il comparto delle amministrazioni comunali, da anni impegnate in un percorso virtuoso di contenimento della spesa pubblica, con risultati positivi e documentabili, a dover ulteriormente subire riduzioni. Gli effetti più devastanti della manovra fiscale si avranno proprio sulla spesa pubblica. Gran parte delle spese correnti dei comuni infatti è rappresentata dalle uscite per il welfare, spesa in parte sostenuta dalla regione come accadeva per il Fondo per la non autosufficienza o per il Fondo Sociale Regionale. Capiamo perfettamente la necessità di contenere la spesa e di ridurre gli sprechi, ma i dati a disposizione confermano che nelle Marche i Comuni hanno sempre fatto il possibile per raggiungere gli obiettivi. Per tale motivo ora rivendicano il diritto di chiedere al Governo interventi mirati e risorse aggiuntive per chi può dimostrare l’inesistenza di sprechi. Ormai infatti ci troviamo davanti ad un vero e proprio paradosso: i comuni virtuosi, cioè quelli che hanno risparmiato, saranno i più penalizzati dalla manovra. Di  conseguenza saranno sempre più numerosi quelli che sforeranno il Patto di Stabilità e, mentre lo scorso anno i tagli ammontavano al 5% per ogni comune, dal prossimo anno ogni amministrazione locale dovrà pagare l'equivalente della cifra di sforamento fissata del patto”. “Ora l’obiettivo- ha concluso il presidente dell’Anci Marche Mario Andrenacci- è costruire un’alternativa a questa manovra, che così com’è impedisce ai sindaci di fare il loro lavoro. Soprattutto, ci impegneremo nell’elaborare un modello di buona gestione dei comuni sul quale poter distribuire le risorse. Le Marche e i comuni marchigiani sono enti virtuosi che da anni attuano politiche di contenimento dei costi. Chiediamo quindi che gli inevitabili sacrifici previsti dalla manovra del governo colpiscano soprattutto le amministrazioni inefficienti, premiando invece i Comuni e le istituzioni territoriali virtuose”.

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