Regione, si riunisce il comitato sorveglianza Fesr

Regione, si riunisce il comitato sorveglianza Fesr

Petrini: «Saranno delineate le priorità per il 2010 e l’attività del prossimo triennio»

Saranno questi i criteri privilegiati nelle azioni del Programma operativo Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) nel corso del secondo triennio di realizzazione e che saranno discussi in occasione della prima sessione del Comitato di sorveglianza del Fesr, in programma domani e venerdì prossimo, all’Abbadia di Fiastra di Tolentino (MC).
Il Comitato – organismo che gestisce un budget di 288 milioni di euro per l’intero periodo 2007-2013 – sarà presieduto dal vice presidente e assessore regionale alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini (presente nella giornata di venerdì) – e ospiterà rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico, dell’Ispettorato generale del Tesoro per i rapporti con la UE, della Divisione generale della Commissione europea responsabile del Fesr. Parteciperà anche il presidente della Provincia di Macerata, Franco Capponi, e amministratori locali. 
“In questa sessione – dichiara Petrini - non abbiamo una manovra corposa come l’anno scorso ma la discussione ci aiuterà comunque a delineare le priorità per la restante parte dell’anno e per impostare l’attività del secondo triennio. Lo scenario economico finanziario internazionale e, soprattutto, quello europeo e italiano impongono la massima attenzione. Abbiamo già fatto scelte importanti, accelerato i trasferimenti alle Pmi, consolidato i progetti infrastrutturali. Il confronto sulle realizzazioni effettuate e sulle esigenze ancora scoperte deve servirci anche a delineare le modalità con cui stare dentro il dibattito sul futuro della politica di coesione”.

Nel 2009 le Marche hanno impegnato pienamente quanto previsto dal piano finanziario del programma, risultando seconde nella graduatoria nazionale dopo la Provincia autonoma di Bolzano. Il maggior dinamismo nella gestione del programma si è registrato indubbiamente negli stanziamenti a favore delle Pmi (660 i progetti finanziati), caratterizzato dai bandi riservati all’innovazione di filiera, alla qualificazione del prodotto moda e alla strumentazione finanziaria.

Interessante anche l’attivazione della “clausola di complementarietà” tra Fesr e Fondo sociale europeo (Fse): gli originari progetti Fse in materia di ‘creazione d’impresa’ e ‘progetti di conciliazione’ (tra tempi di vita e di lavoro) sono stati declinati con le convergenti finalità Fesr e in particolare hanno dato vita a 121 nuove imprese, micro e piccole, dislocate nelle tre province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino.
“Credo – continua Petrini - che come marchigiani abbiamo fatto un buon lavoro. La prima valutazione sulla convergenza unitaria delle politiche di sviluppo in ambito regionale l’abbiamo fatta già nel dicembre scorso e ne abbiamo tratto ulteriore convinzione sull’opportunità strategica di tale orientamento. Anche se ovviamente sono pesanti i problemi aperti con il governo per i mancati trasferimenti del Fondo aree sottoutilizzate (Fas). Gestendo anche la delega all’agricoltura, so bene quanto lo sviluppo rurale possa avvantaggiarsi da una logica integrata per la competitività e l’occupazione di tutto il sistema economico e produttivo. La straordinarietà della manovra finanziaria con cui si sta misurando il Paese e il confronto sulla politica di bilancio dell’Unione Europea, assieme a quello che sta avvenendo nella finanza mondiale, ci motivano seriamente a una visione strategica e programmatica ben più unitaria che in passato, quella che meglio può consentirci efficacia e risultati ancor più tangibili”.
Caratterizza, infine, questa sessione di giugno la preparazione delle modalità collegiali con cui la Regione e l’autorità di gestione del Fesr seguiranno l’avvio del lungo negoziato che in sede europea e nazionale porterà a definire le strategie legate al progetto “Europa 2020” e alla rivisitazione del bilancio europeo.