Anzichè preoccuparsi di cose serie e di risolvere i problemi della collettività, motivo per cui hanno ricevuto il mandato amministrativo, certi politici locali gridano “al lupo al lupo” contro uno dei simboli della Lega, partito che da anni è sulla scena politica. I simboli non dovrebbero fare paura, perchè sono pieni di senso solo in chi si riconosce in quei valori ed in quegli ideali.
E' evidente che la Lega Nord fa molta paura alla classe dirigente marchigiana, se inizia a preoccuparsi dei fazzoletti verdi, con battute sul look leghista, sviando l'attenzione dai problemi dei cittadini. Un fazzoletto è una questione di gossip, salottiera, degna di un movimento politico che è svuotato completamente della sua funzione.
Prima l'attacco contro il crocefisso nei luoghi pubblici per cui la Lega Nord si è battuta, perchè simbolo dell'identità storica e culturale della comunità nazionale, ora si punta l'indice contro ciò che rappresenta a livello visivo i valori del partito. Si preoccupino piuttosto di vietare il burqa, che offende la dignità di chi lo indossa e impone il riconoscimento di una cultura integralista e penalizzante per l'universo femminile. Quanto all'unità d'Italia nessuno la tocca e non è certo il verde che la minaccia, ma il mancato riconoscimento degli interessi delle comunità locali, a vantaggio di una capitale ed un capoluogo di regione in cui sono accentrate risorse ed investimenti, a cui la piena attuazione del federalismo fiscale speriamo possa dare un taglio».