Ancona è al 14° posto nazionale per entrate proprie: 818 euro. Segue Ascoli con 709 euro, Macerata 613 euro, Fermo 555 euro, e Pesaro 512 euro abitante. La media nazionale è di 792 euro.
Ciò che sorprende è però il costo per i servizi per la giunta, il consiglio comunale e le circoscrizioni. Ad Ascoli Piceno è record. Il capoluogo piceno si pone all’undicesima piazza in Italia (come Torino, Brindisi e Padova) con 52 euro per abitante. Ancona spende 26 euro, Macerata 23, Pesaro 20 e Fermo chiude la classifica marchigiana con 18 euro.
Inoltre per quanto concerne le entrate tributarie pro-capite (imposte, tasse e tributi speciali, quota Irpef compresa), il capoluogo dorico è ottavo con 557 euro per abitante. Poi Macerata con 434 euro, Ascoli con 429 euro, Pesaro a 303 euro, e Fermo con 260 euro.
Infine per quanto riguarda la classifica delle passività Ancona è sempre prima con con 1.582 euro per abitante e la quindicesima posizione nazionale. Al secondo posto c’è Fermo con 1.529 euro, poi Ascoli con 1.026 euro e Macerata con 940 euro. Chiude Pesaro con 717 euro di debito per ciascun cittadino.