Spacca: gli assessori dovranno cercare risorse internazionali

Spacca: gli assessori dovranno cercare risorse internazionali

La nuova giunta regionale è una squadra interattiva che lavorerà per il bene di tutti i marchigiani

oppure quando alla vigilia si diceva di una delega alle attività produttive, industria e artigianato all'ascolano Antonio Canzian insieme alla delega al Piceno eppoi lo stesso esponente politico ha ricevuto Lavori pubblici eccetera.
Poi la polemica di alcuni del Pd Piceno (vecchia solfa) sul Sandro Donati che, transfuga nell'Idv dal Pd, è stato nominato assessore all'Ambiente.
Apriti cielo.
Il presidente Gian Mario Spacca su quest'ultimo punto ha rappresentato uno spaccato tutto interno all'Italia dei Valori che da regolamento prevedeva che ogni consigliere regionale eletto fosse stato nominato assessore si sarebbe dovuto dimettere dalla funzione di consigliere.
«Capirete perché – dice il presidente Spacca – questo per la nostra amministrazione sarebbe stato un problema (il riferimento è ai costi di chiamare tutti esterni agli incarichi di giunta, ndr) e per questo motivo il segretario nazionale dell'Idv Antonio Di Pietro per Sandro Donati ha dato specifica deroga».
Donati poi ha ricevuto un congruo conforto dagli elettori e quindi stop alle chiacchiere. E come pare naturale nell'umana soglia anche a Pesaro si protesta: avrebbero voluto due assessorati.
«Mi pare che Pesaro non possa lamentarsi – dice Gian Mario Spacca – con un assessorato come la Sanità (Almerino Mezzolani (Pd), ndr), che nella programmazione politica regionale è secondo per importanza solo al Presidente, poi il presidente del Consiglio regionale ad un altro pesarese, (Vittoriano Solazzi  del Pd, ndr) e il capogruppo in Consiglio sempre dello stesso territorio».
Spacca spiega anche la logica della ripartizione degli assessorati: la Cultura a chi ha una visione complessiva e le disponibilità a gestire le risorse come l'assessore al Bilancio Pietro Marcolini, poi il fatto che questa squadra, deposte le magliette di parte s'impegnerà ad essere squadra per tutti i marchigiani e di qualsiasi colore, e interagirà con un intreccio di deleghe, una collaborazione  stretta tra assessorati allo scopo di intercettare risorse fuori dai trasferimenti dello Stato, in Europa e oltre i confini europei.
“Deleghe non aree di riserva” è lo slogan di questa legislatura secondo il Governatore che affida al vicepresidente Paolo Petrini di rappresentare le Marche nella Conferenza Stato-Regioni, visti gli impegni che lo stesso Spacca avrà a Bruxelles nel Comitato delle Regioni. Il presidente delle Giunta regionale si riserva diversi ambiti, tra questi la green economy, settore di punta nel quale nei prossimi cinque anni si prevede di creare nel territorio marchigiano dai 23 ai 25 mila posti di lavoro.
Più impegno nella Quadrilatero che vede la riorganizzazione societaria in queste ore. Un forte riconoscimento al Piceno, come sottolineano gli stessi Antonio Canzian e Sandro Donati, con due assessorati, uno dei quali “ragnatela” verso le altre deleghe assessorili come “marcatore” e intercettatore di risorse da veicolare sul territorio piceno a seconda dei progetti che verranno proposti, al di à di quelli strategici già in campo (Sgl Carbon, elettrificazione della ferrovia, protocollo Val Vibrata- Val Tronto, infrastrutture).
«Antonio Canzian – dice il presidente Spacca – ha avuto un tributo di fiducia dagli elettori dell'area picena e il Piceno è un'area che va oltre i confini provinciali. Canzian dovrà ricercare risorse non solo in quelle trasferite dallo Stato come dovranno fare anche gli altri assessori perché di fatto non esiste un portafoglio, per questo ci siamo ricandidati per trovare risorse per le Marche in Europa, con la Bei (banca degli investimenti europea).
Occorre inserirsi di costruzione progettuale che necessità di creatività anche collaborando con altre regioni». Nelle Marche la Regione ha creato in passato alcuni centri servizi come Cosmob per il settore mobiliero, Meccano per quello metalmeccanico e Scam per il calzaturiero e Asteria nell'agroalimentare.
Questi centri servizi negli anni anno avuto cospicui finanziamenti regionali, occorrerebbe verificare a fronte di quei finanziamenti cosa hanno prodotto in concreto, mentre altri, come TecnoMarche, il parco scientifico e tecnologico delle Marche, anch'esso voluto dalla Regione, continua ad operare con progetti di ricerca per le aziende marchigiane (sono circa 400 quelle che con le quali hanno rapporti), ma non hanno contributi regionali, trasferiscono innovazione  tecnologica e hanno bilancio a pareggio. «I centri servizi – dice il presidente Spacca – non avranno più finanziamenti regionali, l'ultimo è stato di 700 mila euro, devono vivere di luce propria, come fa Cosmob con un progetto con il Brasile da 12 milioni di euro, Asteria con il programma con l'India». 
Sta di fatto che una verifica va fatta perché in realtà non è tutto oro quello che brilla.