aveva espresso la strategia di rappresentanza dei territori in Regione. «Se ognuno di voi – disse allora Spacca – porterà 10 voti per Antonio, lui entrerà in consiglio regionale a rappresentare il Piceno».
C'erano oltre 700 persone quella sera e l'appello di Spacca ha avuto seguito con 6.702 voti ottenuti da Canzian. «La forza delle Marche è nei suoi territori – disse ancora Gian Mario Spacca – più forti sono i territori, più forti saranno le Marche».
Una traduzione in termini elettorali elementare: il primo degli eletti che ha consentito al Pd di diventare il primo partito della città non può non entrare nel nuovo esecutivo regionale.
Ma Antonio Canzian possiede altri requisiti: è una sponda verso i partiti della sinistra e viene considerato politico affidabile anche dal centrodestra. Il consigliere regionale Giulio Natali (Pdl) sembra tracciare un identikit di Canzian in questa analisi che è anche un messaggio al presidente Spacca, una richiesta di attenzione al Piceno. Si pone in campagna elettorale l'interrogativo sul perché gli elettori dovessero votare il centro-sinistra che ricandidava Gian Mario Spacca a Presidente della Regione Marche.
« Un quesito – dice Natali – che nasceva dall’inesistente attenzione che la Provincia di Ascoli aveva avuto dal 1° Governo Spacca: dalla Sanità, visto che mentre nelle Marche del nord erano riusciti ad avere una Azienda Ospedaliera sinora negata ad Ascoli Piceno e S. Benedetto del Tronto, al continuare a ripartire i contributi regionali su 4 province nonostante il nascere della quinta, quella di Fermo, suddividendo poi il quarto delle Marche del sud, con il 57% ad Ascoli ed il 43% a Fermo, in tal modo facendo restare immuni da ogni sacrificio le province di Pesaro, Ancona e Macerata e addossando ogni onere al territorio Piceno».
Ora con Spacca nuovamente Presidente il centro-destra guarda con la massima attenzione alle scelte che farà. «In primis – dice ancora Giulio natali - a quelle che concernono gli assessori da nominare e le deleghe da attribuire, con la curiosità di chi ha già visto nella scorsa legislatura la nomina di un assessore con la delega al Piceno, ma senza portafoglio, come se per le problematiche del nostro territorio fossero sufficienti mere discussioni e\o chiacchiere e non, come invece tutti comprendono, interventi mirati e dotati delle necessarie risorse finanziarie.
Senza fare la Cassandra di turno, dalle imminenti scelte si comprenderà subito tutto: se si continuerà come prima o se magari strumentalmente, ma noi ci accontenteremmo anche di tale mera speranza, Spacca provveda a nominare persone nuove e distaccate da logiche perverse con deleghe pesanti, che ovviamente noi controlleremo giornalmente con la massima attenzione, pronti anche a dare il dovuto sostegno per il bene del nostro territorio».