Stiamo parlando dello stesso gruppo di Sinistra democratica di Ascoli Piceno che alle scorse elezioni comunali si presentò separato dall'unione di centrosinistra che candidava Antonio Canzian sindaco, assumendo lo spessore politico e strategico di una lista civetta dell'Udc.
La notte è fonda e al paradossale della politica locale ascolana non v'è mai fine.
SEL con Vendola nasce dall’unione di Sinistra democratica e il Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola per spostare l’asse della politica nazionale e locale del Pd verso contenuti di sinistra, ecologia e diritto civile e sindacale.
Se a Catalucci questo progetto politico non interessa e sente più consono un percorso che assecondi servilmente la deriva a destra del Pd locale e la sua alleanza passiva e priva di contenuti politici con l’Udc di Ciccanti e dei grandi gruppi economici e speculativi del territorio, nessuno gli vieta di fondare una lista civica o di iscriversi direttamente al Pd di Ascoli Piceno.
Ascoli Piceno merita un po’ di limpidezza nelle parole, nelle intenzioni e nel cuore di chi vorrebbe gestirla.
Abbiamo già provveduto a segnalare a chi di dovere il grave e scorretto utilizzo della sigla Sd operato da Emidio Catalucci e dal suo gruppetto di confusi sodali.
Questa pagliacciata irrispettosa e volgare del dichiararsi “a sinistra del Pd” per coltivare politiche e strategie funzionali alla destra del Pd è durata anche troppo.
Spero che almeno questa sia l’occasione per porre fine a questa mistificazione che fa male al centrosinistra e che offende tutta la città».